Massacro dell'autobus 37 ad Haifa | |
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Tipo | Attacco suicida |
Data | 5 marzo 2003 |
Luogo | Haifa |
Stato | Israele |
Coordinate | 32°47′49.9″N 34°59′03.13″E |
Responsabili | Hamas |
Conseguenze | |
Morti | 17 (+1 attentatore) |
Feriti | 53 |
Il massacro dell'autobus 37 ad Haifa fu un attacco terroristico perpetrato da un componente dell'organizzazione palestinese Hamas contro l'autobus della linea 37 ad Haifa, in Israele, il 5 marzo 2003.[1]
L'attentato fu commesso da un attentatore suicida salito a Hebron che fece detonare la carica esplosiva che si era collocato sotto gli abiti su un autobus che trasportava numerosi ragazzi e adolescenti che si recavano a scuola.[2] L'autobus esplose lungo il viale Moriah, nelle vicinanze di Carmeliya, a Haifa. Diciassette persone furono uccise e altre 53 vennero ferite.[3] La polizia rivelò che la bomba, fissata con cinghie al corpo dell'attentatore, era stata imbottita di frammenti metallici per ampliare gli effetti mortali dell'esplosione.[4]
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Alcuni portavoce di Hamas e del Movimento per il Jihad Islamico in Palestina rivendicarono l'attentato. «Non fermeremo la resistenza», proclamò ʿAbd al-ʿAzīz al-Rantīssī di Hamas. "Non abbiamo intenzione di rinunciare di fronte all'uccisione quotidiana di palestinesi."[3]
Il 18 ottobre 2011 Israele rilasciò tre persone incarcerate per aver pianificato l'attacco: Maedh Waal Taleb Abu Sharakh -condannato a 19 anni-, Majdi Muhammad Ahmed Amr -condannato a 19 anni- e Fadi Muhammad Ibrahim al-Jaaba -condannato a 18 anni-, nel quadro dello scambio col militare israeliano Gilad Shalit, tenuto prigioniero in Libano.[5][6]