Il matrix di Harris (conosciuto anche come diagramma stratigrafico o più semplicemente matrix) è un diagramma utilizzato per rappresentare in maniera astratta la successione temporale della formazione degli strati di suolo, dell'uso delle superfici (anche dette interfacce), della costruzione delle murature e della loro distruzione all'interno di un sito archeologico o di un monumento architettonico.
Il sistema fu inventato nel 1973 dall'archeologo Edward C. Harris e da lui prese il nome. Harris sviluppò i principi del matrix quando dovette organizzare e studiare per conto della Winchester Research Unit le circa diecimila unità stratigrafiche (anche dette US, in plurale UUSS) rinvenute nello scavo della Lower Brook Street (Winchester).[1][2] La complessità della stratigrafia richiese di elaborare un nuovo metodo di lavoro in grado di gestire le informazioni relative alla sequenza temporale di formazione di tutti gli strati rinvenuti.[1]
Dalla sua formulazione il matrix di Harris non ha subito significative modifiche e risulta oggi ampiamente utilizzato nei progetti di scavo archeologico. In Italia l'uso del matrix è consigliato dall'ICCD.[3]
I principi del metodo di Harris sono piuttosto semplici: due unità stratigrafiche possono avere tre tipi di rapporto con le relative implicazioni di cronologia relativa[1]:
Harris definisce una Legge di successione stratigrafica come: "Ogni unità stratigrafica trova posto nella sequenza stratigrafica di un sito in una posizione compresa tra la più bassa di tutte le unità stratigrafiche che le giacciono sopra e la più alta di tutte quelle che le giacciono sotto e con le quali ha contatto fisico. Tutte le altre relazioni possono essere considerate ridondanti."[4] Pertanto i rapporti tra US possono essere diretti (anche detti primari) o ridondanti.
I rapporti stratigrafici e la cronologia relativa sono rappresentate in un diagramma di flusso semplificato, a sviluppo verticale, nel quale le US più antiche si trovano in basso e quelle più recenti in alto. Quindi lo strato superficiale (humus, normalmente chiamato US 0) sarà l'US più in alto di tutte nel matrix e il substrato geologico quello più in basso. Ogni linea che collega le US indica che l'US superiore ha un rapporto di copertura con l'US inferiore, e viceversa.[2]
Seguendo la legge di successione stratigrafica di Harris nel diagramma vengono rappresentati soltanto i rapporti diretti: se ad esempio l'US 1, copre sia l'US 2 che l'US 3 e l'US 2 copre l'US 3, allora il rapporto primario dell'US 1 è con l' US 2 e solo questo rapporto è rappresentato nel matrix.[4]
Un'US può coprire, o essere coperta da una o più UUSS e quindi avere uno o più rami al di sotto o al di sopra di essa, tali biforcazioni vengono talvolta chiamate 'forchette'. Le UUSS collocate su due rami verticali paralleli sono UUSS che non hanno rapporti fisici e che quindi possono essere considerati di formazione contemporanea. Per mantenere una coerenza grafica e facilitare la lettura del Matrix è buona norma mantenere la simmetria dei rami nei punti in cui ci sono delle biforcazioni.[2]
Due US eguagliabili sono collocate in due rami verticali paralleli diversi, sono disposte alla stessa altezza e sono collegate da una doppia linea orizzontale.[2]
Per rappresentare un diagramma di Harris é sufficiente disporre delle relazioni stratigrafiche tra le UUSS. Seguendo i principi del metodo di Harris le UUSS vengono collocate nel diagramma e vengono tracciati i rami che le collegano.
Il diagramma può essere realizzato semplicemente con carta e penna, con software di grafica vettoriale o CAD. Esistono inoltre alcuni software che agevolano e automatizzano la costruzione del diagramma a partire dai rapporti fisici di copertura tra le unità stratigrafiche.