Membro della facoltosa famiglia di banchieri Oppenheim, fu un importante diplomatico impegnato in varie spedizioni in Asia Minore per conto della Deutsche Bank. Il suo nome è legato alla scoperta del sito archeologico di Tell Halaf, che lui stesso si impegnò a scavare e riportare alla luce tra il 1911 e il 1913 e poi di nuovo dal 1929. A Berlino fondò un proprio museo privato, il Tell Halaf Museum, che venne però distrutto durante la seconda guerra mondiale da un bombardamento.
Nadja Cholidis, Lutz Martin, Kopf hoch! Mut hoch! und Humor hoch! Der Tell Halaf und sein Ausgräber Max Freiherr von Oppenheim, Magonza, Verlag Philipp von Zabern, 2002.
Nadja Cholidis, Lutz Martin, Tell Halaf. Im Krieg zerstörte Denkmäler und ihre Restaurierung, Berlino, De Gruyter, 2010.
Nadja Cholidis, Lutz Martin, Die geretteten Götter aus dem Palast von Tell Halaf, Regensburg, Verlag Schnell & Steiner, 2011.
Winfried Orthmann, Die aramäisch-assyrische Stadt Guzana. Ein Rückblick auf die Ausgrabungen Max von Oppenheims in Tell Halaf, Wiesbaden, Harrassowitz, 2005.