Mel Croucher

Mel Croucher nel 2015

Mel Croucher (1948) è un imprenditore, giornalista e compositore britannico noto per il suo contributo nel mondo dei videogiochi, tanto da essere celebrato come «il padre dell'industria videoludica britannica»[1] e «un pioniere della programmazione affettiva»[2].

Dopo un passato da architetto, spostò il suo campo d'interesse nei computer e nel 1977 fondò una delle prime aziende di sviluppo di videogiochi della storia,[3] Automata UK, inizialmente solo come estensione del suo business nella scrittura di guide turistiche, ma che è riconosciuta come "la prima game company del Regno Unito".[4] Le sue prime trasmissioni di software per giochi per computer furono effettuate tramite radio AM e FM.[3] Dopo l'uscita del Sinclair ZX81,[5] la sua azienda pubblicò numerosi videogiochi per la piattaforma, inclusi i tre vincitori della Computer Trade Association: Pimania (1982), Groucho (1983, a.k.a. My Name Is Uncle Groucho, You Win A Fat Cigar), e il rivoluzionario titolo "multi-media" Deus Ex Machina (1984).[6]

  • The Pathfinder Quests (1977-1980)
  • Whitbread Quiz Time and the Computer Treasure Hunt (1979)
  • The Adventures of Willi Nilli (1981)
  • The Portsmouth Tapes (1981)
  • In the Best Possible Taste (1981)
  • Can of Worms (1981)
  • Love and Death (1982)
  • The Bible (1982)
  • Pimania (1982)
  • Dragon Doodles & Demos (1983)
  • Spectrum Spectacular (1983)
  • Bunny/ETA (1983)
  • Yakzee (1983)
  • My Name Is Uncle Groucho, You Win A Fat Cigar (1983)
  • Pi-Eyed (1984)
  • Olympimania (1984)
  • Deus Ex Machina (1984)
  • iD (1986)
  • Castle Master (1990), testo del poema introduttivo e degli indizi
  • Deus Ex Machina 2 (2015)
  • Deus Ex Machina 30th Anniversary Collector's Edition (2015)
  • Eggbird (2015)
  1. ^ (EN) Dan Wood, The Father of The British Videogames Industry, Mel Croucher, in The Retro Hour, n. 50, 16 dicembre 2016.
  2. ^ (EN) What is the future of the Internet? – A Discussion between Emmanuel Legeard and Mel Croucher, in Cerebrum, Aprile 2017.
  3. ^ a b (EN) Tom Lean, Electronic Dreams: How 1980s Britain Learned to Love the Computer, Bloomsbury, 2016, ISBN 978-1-4729-1833-8.
  4. ^ (EN) Colin Campbell, The one-hour life of a 1980s video game auteur, Polygon, 25 settembre 2013.
  5. ^ (EN) Interview, su zxgoldenyears.net. URL consultato il 5 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2014).
  6. ^ (EN) Deus Ex Machina (review), in Your Spectrum, vol. 10, Dennis Publishing, 1984.
  7. ^ Copia archiviata, su acornbooks.co.uk. URL consultato il 5 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2021).
  8. ^ Copia archiviata, su acornbooks.co.uk. URL consultato il 5 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2021).

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