Mese dell'orgoglio LGBT | |
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Una Parata del Pride, svolto nel 2019 a San Francisco, Stati Uniti d'America. | |
Tipo | internazionale |
Data | mese di giugno |
Periodo | Annuale |
Celebrata in | tutto il mondo |
Oggetto della ricorrenza | Necessità del pieno raggiungimento dei diritti delle persone LGBTQ+ |
Ricorrenze correlate | Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia Giornata internazionale della donna |
Tradizioni | manifestazioni, dibattiti, ecc. |
Data d'istituzione | 1970 |
Altri nomi | Pride Month Mese del Pride |
Il Mese dell'orgoglio LGBT (anche conosciuto con il termine inglese Pride Month) è una ricorrenza internazionale che si celebra l'intero mese di giugno di ogni anno e sottolinea l'importanza della lotta per i diritti LGBT ed è soprattutto dedicato alla celebrazione e alla commemorazione dell'orgoglio lesbico, gay, bisessuale e transgender (LGBT).
Il Mese dell'orgoglio è stato istituito in seguito ai Moti di Stonewall, una rivolta spontanea del 1969 a New York per i diritti LGBT.[1] Il moderno Mese dell'orgoglio onora il movimento per i diritti LGBT e celebra la cultura LGBT.
Il concetto di Mese dell'orgoglio ebbe origine con i Moti di Stonewall, una serie di rivolte per i diritti LGBT che si svolsero per diversi giorni a partire dal 28 giugno 1969. Le rivolte iniziarono dopo una retata della polizia presso lo Stonewall Inn, un bar gay situato nel quartiere di Lower Manhattan a New York.[1] Le attiviste Marsha P. Johnson, Sylvia Rivera e Stormé DeLarverie sono accreditate come fautrici delle rivolte, anche se Johnson contesta il proprio coinvolgimento.[2]
L'anno successivo alle rivolte, si tennero le prime Parate del Pride in diverse città statunitensi.[3] La Parata di New York, volta a celebrare il "Christopher Street Liberation Day", insieme a parate parallele in tutto il Paese, è considerata un momento di svolta per i diritti LGBT.[4] Fred Sargeant, uno degli organizzatori di alcune delle prime Parate del Pride, dichiarò che l'obiettivo era commemorare i moti di Stonewall e promuovere ulteriormente i diritti LGBT. Egli notò che, sebbene le prime parate avessero più le sembianze di una protesta piuttosto che una celebrazione, esse contribuirono a far avvertire la presenza di una comunità LGBT nell'immaginario collettivo.[5] Tuttavia, si è notato che le donne transgender e gli afroamericani vennero esclusi o messi a tacere durante le prime parate, nonostante le rivolte iniziali fossero in gran parte dovute a loro.[3][6]
In seguito ai moti di Stonewall e alle prime Parate del Pride, il numero di associazioni LGBT aumentò rapidamente[7] e il movimento del Pride si diffuse dopo pochi anni a partire dagli Stati Uniti d'America.[5] Dal 2020, la maggior parte delle Parate del Pride nelle principali aree urbane del mondo si svolgono a giugno, sebbene alcune città le organizzino in periodi diversi dell'anno, in parte a causa delle condizioni climatiche estive in alcune località, non ottimali per lo svolgimento di tali eventi.[8]
Nel giugno del 1999, l'allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton dichiarò l'anniversario dei moti di Stonewall, il Mese dell'orgoglio Gay e Lesbico.[9]
Nel 2011, l'allora presidente Barack Obama ampliò il Mese dell'orgoglio ufficialmente riconosciuto per includere l'intera comunità LGBT.[10][11]
Nel 2021, il Presidente Joe Biden ha riconosciuto il Mese dell'Orgoglio e si è impegnato a promuovere i diritti LGBT negli Stati Uniti d'America.[12]
Nei Paesi Bassi, ogni anno si tiene la Roze Zaterdag (Sabato Rosa) in una città diversa per commemorare i Moti di Stonewall, spesso preceduta da una Settimana Rosa. Alla fine di giugno si svolgono anche il Midzomergracht festival ad Utrecht e The Hague Pride a L'Aia.[13]