Michele Karen Dougherty (1962) è una geofisica e astronoma sudafricana, professoressa di fisica spaziale all'Imperial College di Londra.[1][2]
Ha partecipato alla direzione delle attività osservative della missione Cassini-Huygens nel sistema di Saturno ed è Principal investigator per il magnetometro J-MAG, a bordo della missione Jupiter Icy Moons Explorer dell'Agenzia spaziale europea, lanciato nell'aprile 2023 per lo studio del sistema di Giove.
Nata nel 1962[3] in Sud Africa, Michele Dougherty iniziò ad interessarsi allo spazio quando aveva dieci anni, allorché suo padre costruì un telescopio attraverso il quale vide le lune di Giove e Saturno. Dougherty ha studiato presso l'Università del Natal dove ha conseguito un dottorato in scienze nel 1989 per la ricerca sul dualismo onda-particella in mezzi disperdenti e anisotropi.[4][5]
Dougherty lasciò il Sud Africa per una borsa di studio in Germania, svolgendo ricerche di matematica applicata, prima di trasferirsi all'Imperial College di Londra nel 1991. È stata nominata professoressa di fisica spaziale nel 2004 e dirige il Dipartimento di Fisica dell'Imperial College.
Dougherty è la Principal investigator (direttrice delle attività di progettazione prima e di ricerca poi) di strumenti a bordo della navicella spaziale Cassini che ha orbitato attorno a Saturno tra il 2004 e il 2017, e della navicella JUICE dell'ESA, lanciata nel 2023 verso la maggiore luna di Giove, Ganimede.[6] Il lavoro di Dougherty ha portato alla scoperta di un'atmosfera contenente acqua e idrocarburi attorno alla luna di Saturno, Encelado, aprendo nuove possibilità nella ricerca della vita extraterrestre.[7][8]
La raccolta dei dati e dell'analisi delle osservazioni dal magnetometro a bordo della sonda Cassini ha fortemente contribuito a migliorare la comprensione di Saturno e dei suoi satelliti.[9][10][11][12] Dougherty cita i sorvoli delle lune di Saturno come il momento clou della sua carriera; dopo aver convinto il team di guida della sonda a eseguire un sorvolo ravvicinato più stretto del solito, “guardò i dati tornare con il cuore in bocca perché se avessero sbagliato nessuno le avrebbe mai più creduto!”.[13]
Prima di lavorare sulla navicella spaziale Cassini-Huygens, Dougherty era stata coinvolta nelle ricerche condotte nel sistema di Giove col magnetometro a bordo della sonda Ulysses. Ha partecipato inoltre come ricercatrice ospite all'analisi dei dati raccolti dalla sonda Galileo attorno a Giove.[14]
Tiene regolarmente conferenze pubbliche e appare sui media nazionali.[15][16][17][18] È stata una degli scienziati ospiti intervistati nel programma The Life Scientific di Jim Al-Khalili.[19]
Michele Dougherty ha vinto nel 2008 la Medaglia Hughes[20] della Royal Society "per l'uso innovativo dei dati sul campo magnetico che hanno portato alla scoperta di un'atmosfera attorno a una delle lune di Saturno e per come questo ha rivoluzionato la nostra visione del ruolo dei satelliti planetari"[21] nel sistema solare. È stata la seconda donna ad aver ricevuto questo riconoscimento, 102 anni dopo Hertha Ayrton nel 1906.[22]
È stata eletta Fellow della Royal Society nel 2012 ed è stata riconosciuta dal Science Council del Regno Unito come uno dei 100 migliori scienziati britannici viventi.[23] Nel 2017 ha ricevuto la medaglia d'oro in geofisica della Royal Astronomical Society, la quinta donna ad avere ottenuto questo riconoscimento.[24] È stata eletta membro della Royal Astronomical Society (FRAS).[25]
Dougherty ha contribuito in modo significativo al settore spaziale del Regno Unito e ha presieduto il comitato consultivo del programma scientifico dell'Agenzia spaziale britannica tra il 2014 e il 2016.[26] È stata nominata Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico (CBE) nel 2018 per "servizi alla ricerca scientifica fisica del Regno Unito".[27][28] Dougherty ha vinto la medaglia e il premio Richard Glazebrook 2018 dell'Institute of Physics. Nel 2019 Dougherty è stata nominata Fellow dell'American Geophysical Union.[29]
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