Microliabum | |
---|---|
Microliabum mulgediifolium | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Vernonioideae |
Tribù | Liabeae |
Sottotribù | Paranepheliinae |
Genere | Microliabum Cabrera, 1955 |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Cichorioideae |
Tribù | Liabeae |
Genere | Microliabum |
Sinonimi | |
Angelianthus H.Rob. & Brettell | |
Specie | |
(Vedi testo)
|
Microliabum Cabrera, 1955 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
L'habitus delle piante di questo genere varia da erbaceo (annuale o perenne) a subarbustivo (più raramente). I fusti possono essere glabri o tomentoso-aracnoidi o anche ghiandolosi. In questo genere gli organi interni sono provvisti di latice bianco.[3][4][5][6][7]
Le foglie in genere sono disposte lungo il fusto in modo opposto (possono essere presenti delle rosette basali); sono picciolate o raramente sono sessili. Nell'infiorescenza la fillotassi delle foglie è alternata. Alla base delle foglie possono essere presenti delle pseudostipole o dei dischi nodali, talvolta fusi nella guaina. La lamina è intera: lanceolata o ovata o palmata o pennatosetta con bordi dentati in modo acuto o lobato. Le venature sono actinodrome (venature raggiate). La superficie può essere liscia oppure bollosa (quella adassiale è glabrescente, irsuta o aracnoidea; quella abassiale è densamente bianco-tomentosa o lanosa). La consistenza in genere è fogliacea oppure carnosa.
L'infiorescenza è formata da capolini di tipo radiato eterogamo. I capolini possono essere raccolti in formazioni cimose oppure sono singoli (monocefali) con peduncoli (raramente sono sessili). La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo (corto o lungo) sorregge un involucro a forma emisferica composto da 30 - 75 squame (o brattee) disposte in 2 - 4 (normalmente 3) serie in modo embricato e scalato che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati, disposti a raggiera e quelli interni tubulosi molto più numerosi. Il ricettacolo, poco areolato, è nudo (senza pagliette).
I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori si dividono in due tipi: del raggio e del disco. I fiori del raggio (ligulati e zigomorfi da 10 a 30 e uno/due seriati) sono di solito femminili e fertili. I fiori del disco (tubulosi e actinomorfi da 15 a 175) sono in genere ermafroditi.
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio varia da oblunga a prismatica a 8 - 10 coste; la superficie è setolosa. Nelle pareti dell'achenio sono presenti dei rafidi allungati. Il pappo, deciduo, a due serie, è formato da 8 - 16 setole e 8 - 16 squamelle.
La distribuzione delle piante di questo genere è relativa alle zone montagnose e collinari della Bolivia e dell'Argentina del nord.[2]
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]
Le piante di questa voce appartengono alla tribù Liabeae della sottofamiglia Vernonioideae. Questa assegnazione è stata fatta solo ultimamente in base ad analisi di tipo filogenetico sul DNA delle piante.[14] Precedenti classificazioni descrivono queste piante nella sottofamiglia Cichorioideae oppure (ancora prima) i vari membri di questo gruppo, a dimostrazione della difficoltà di classificazione delle Liabeae, erano distribuiti in diverse tribù: Vernonieae, Heliantheae, Helenieae, Senecioneae e Mutisieae.[6][7]
Le seguenti caratteristiche sono condivise dalla maggior parte delle specie della tribù:[6]
Il genere di questa voce è descritto nella sottotribù Paranepheliinae H. Rob., 1983, una delle quattro sottotribù di Labieae. La sottotribù si trova nel "core" della tribù, e insieme alla sottotribù Munnoziinae formano un "gruppo fratello" (entrambe le sottotribù sono state le ultime a divergere).[7] Il genere Microliabum dalle ultime analisi del DNA di tipo filogenetico non risulta monofiletico. In particolare un gruppo di specie di Microliabum (definito Microliabum subgenus Austroliabum m (H.Rob. & Brettell) H.Rob) si trova a formare un "gruppo fratello" con la copia di generi Paranephelius e Pseudonoseris, mentre un altro gruppo (il nucleo centrale del genere definito Microliabum subgenus Microliabum) forma un altro "gruppo fratello" con il genere Stephanbeckia. Il primo gruppo quindi è stato associato al nuovo genere Austroliabum H.Rob. & Brettell.[15] In precedenti classificazioni il genere Microliabum è descritto all'interno della sottotribù Liabinae.[6]
Le specie di questo genere sono individuate dai seguenti caratteri:[6]
Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è: 2n = 12 e 14.[7]
Per questo genere sono assegnate le seguenti 3 specie:[2]