Minthostachys | |
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Minthostachys mollis | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Lamiaceae |
Tribù | Mentheae |
Genere | Minthostachys |
Specie | M. mollis |
Nomenclatura binomiale | |
Minthostachys mollis (Kunth) Griseb. |
Minthostachys mollis (Kunth) Griseb. è una pianta medicinale appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Conosciuta comunemente come muña, è una pianta arbustiva endemica delle Ande, nella zona compresa tra il Venezuela e l'Argentina centrale.
Minthostachys mollis è una pianta aromatica perenne erbacea o sub-arbustiva che può raggiungere un'altezza di 2 m. Le foglie sono ovate, con lamine comprese tra 1 e 5 cm in lunghezza e tra 1 e 3 cm in larghezza; sono disposte in posizione opposta dul fusto e il picciolo può raggiungere la lunghezza di 1 cm. La lamina fogliare ha un margine seghettato, e presenta una pubescenza che si fa più spiccata nella pagina inferiore.[1]
I fiori si presentano numerosi per ogni verticillastro, si sviluppano su peduncoli ascellari e sono protetti da brattee fogliose; il colore della loro corolla è bianco-giallognolo e la loro dimensione è minore di quella delle foglie. La loro lunghezza non supera i 3,5 mm. La corolla emerge dal calice per meno della metà della sua lunghezza. Lo stilo è lungo fino a 3 mm e si divide in due parti nella parte superiore; il ramo stigmatico inferiore è poco più lungo di quello superiore. Il frutto è costituito da 4 nucule brune di forma ellissoidale.[1]
Minthostachys mollis è una pianta endemica dell'America del Sud; cresce spontaneamente a quote comprese tra i 500 e i 3500 m s.l.m. nella zona andina compresa tra il Venezuela e l'Argentina centrale.[1] L'intenso sfruttamento dovuto all'estrazione degli oli essenziali ha portato alcuni studiosi a studiarne la possibile domesticazione.[2] Cresce in suoli arenosi, ricchi di materia organica e ben drenati.[3]
Minthostachys mollis riveste una notevole importanza per le popolazioni andine, a causa degli oli essenziali contenuti nelle sue foglie. La pianta è usata per preparare condimenti e infusi nelle diverse cucine regionali andine; ha inoltre un'ampia diffusione nella medicina tradizionale locale. Le sue proprietà hanno portato a numerosi recenti studi nell'ambito della medicina e della farmacologia.[4] I principali oli estratti sono il mentone, il pulegone, l'isomentone e il limonene.[5]
La specie è da tempo sfruttata per la sua efficacia contro i problemi degli apparati respiratorio e digestivo; è inoltre sfruttata per le sue proprietà antibatteriche nella conservazione degli alimenti immagazzinati.[6] Queste qualità sono state recentemente studiate,[6] così come sono in fase di studio le proprietà antimicotiche di Minthostachys mollis.[7]
La specie fu descritta per la prima volta nel 1817 come Bystropogon mollis Khunth nel Nova genera et species plantarum di Bonpland, von Humboldt e Kunth.[8] Minthostachys mollis è comunemente chiamata muña in lingua quechua, mentre i colonizzatori spagnoli la chiamavano poleo silvestre per le sue caratteristiche simili alla menta poleggio (in spagnolo poleo).[9] In Argentina è invece chiamata peperina.[8]