Mladen III Šubić | |
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Lapide di Mladen III restaurata nel 1929 nella cattedrale di San Lorenzo a Traù, in Croazia | |
duca di Clissa, Scardona e Almissa | |
In carica | 1328 – 1348 |
Predecessore | Mladen II |
Successore | Elena Šubić |
Nascita | Dalmazia, 1315 circa |
Morte | Traù, 1 maggio 1348 |
Sepoltura | cattedrale di San Lorenzo, Traù |
Dinastia | Šubić |
Padre | Giorgio II Šubić |
Madre | Lelka |
Consorte | Elena Nemanjić |
Mladen III Šubić (in croato Mladen III. Šubić; 1315 circa – 1 maggio 1348) fu un membro della nobile famiglia croata dei Šubić, signore dalla fortezza di Clissa.
In vita detenne il titolo di duca di Clissa, Scardona e Almissa.[1] È noto anche con il suo soprannome di Scudo dei Croati (Clipeus Croatorum), come riferisce l'epitaffio in versi realizzato in latino sulla sua tomba nella cattedrale di San Lorenzo a Traù, in Croazia.[2]
Mladen III Šubić era probabilmente il primogenito di Giorgio II Šubić e nipote di Paolo I Šubić, che fu il nobile croato più potente attivo tra la fine del XIII secolo e l'inizio del il XIV secolo.
Succeduto formalmente a suo padre Giorgio per via della sua prematura morte, le terre in possesso di Malden fossero inizialmente gestite da sua madre Lelka fino al raggiungimento dell'età adulta nel 1332.[3] In seguito, la nobildonna continuò ad esercitare una notevole ingerenza sulla sua politica.[3] Combatté con successo contro la coalizione delle città dalmate di Spalato, Traù e Sebenico sotto la Repubblica di Venezia e l'aristocrazia sotto il duca di Tenin, Giovanni Nelipić, che desiderava ardentemente prendere possesso di Ostrovica nel 1335.[1][3] Rafforzò inoltre la sua posizione estromettendo l'opposizione di Giovanni Jurišić, Bodislao Ugrinić e Hran Gradinić all'interno della sua cerchia sia attraverso mezzi militari che diplomatici.[3] In seguito, permise a suo zio Paolo II di ricevere il titolo di principe di Ostrovica.[3]
Nonostante i suoi sforzi diplomatici e le sue intenzioni di rafforzare la famiglia, Mladen III si trovò costretto a tutelare gli interessi dei Šubić in una lotta impari dopo la morte di Giovanni Nelipić, quando divenne il principale oppositore del re d'Ungheria Luigi I nel 1344.
Per opporsi al sovrano magiaro, il quale desiderava controllare a tutti gli effetti le sue terre, Malden strinse varie alleanze. Dapprima combatté e alla fine strinse un'alleanza con Stefano II Kotromanić, bano di Bosnia nel 1338, sposando sua sorella Elena (morta nel 1378 circa) con il signore della Bosnia de facto, Ladislao Kotromanić.[3] Fu Elena a dare alla luce il fondatore del regno di Bosnia, Tvrtko I. Si alleò poi con la Repubblica di Venezia durante l'assedio di Zara del 1345-1346 combinando le nozze del fratello minore Paolo III con una nobildonna veneziana[1] e assunse il titolo di marchese di Slavonia nel 1348, con l'intenzione di ridurre la morsa di Luigi I nel nord della Croazia.[1] Sposò nel 1347 Elena Nemanjić, sorellastra dell'imperatore serbo Stefano Uroš IV Dušan che aveva cattivi rapporti con l'Ungheria.[1]
Tuttavia, i piani di costituire una coalizione anti-ungherese si interruppero improvvisamente quando Mladen III morì il 1° maggio 1348, mentre imperversava la peste nera.[3] Fu sepolto nella Cattedrale di San Lorenzo a Traù.[1]
Dopo la morte del duca e malgrado questi avesse un figlio, Mladen IV, scoppiò un'aspra lotta politica e militare per il controllo della fortezza di Clissa che vide come protagonisti:[1]
Dopo vari intrighi diplomatici e battaglie, nel 1355 Clissa e altre città caddero temporaneamente di nuovo nelle mani del re Luigi I d'Ungheria.[1] In precedenza, in concomitanza della morte di Paolo II Šubić e di un accordo stipulato nel 1347 da Gregorio II in nome del figlio di Paolo II, Giorgio III, con il re, la famiglia Šubić perse anche la roccaforte secondaria di Ostrovica in cambio del castello di Zrin, a ridosso del moderno confine tra Bosnia ed Erzegovina e Croazia; fu lì che cominciarono le fortune di un ramo cadetto divenuto noto, in virtù del castello principale che amministravano, come famiglia Zrinski.[5]
In latino (Inscriptio sepulcri comitis Mladini)[6][7] | Trad. in italiano (Iscrizione sepolcrale del duca Mladen)[6][7] |
Heu gemma splendida jacet sub hac petra. |
Ahimè, una splendida gemma giace sotto questa pietra, |