Mohammad Khiabani

Mohammad Khiabani
Nella didascalia si legge: Āghā Shaikh Mohammad Khiābāni, il capo dei combattenti per la libertà dell'Azerbaigian che fu martirizzato

Membro del parlamento persiano
Durata mandato4 dicembre 1914 –
13 novembre 1915

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico dell'Azerbaigian

Shaikh Mohammad Khiabani (in persiano شیخ محمد خیابانی‎, a volte scritto Khiyabani, noto anche come Shaikh Mohammad Khiābāni Tabrizi; Khamaneh, 1880Tabriz, 14 settembre 1920) è stato un religioso e politico iraniano, leader politico e rappresentante del parlamento persiano.

Nacque a Khameneh, vicino alla città di Tabriz, da Haji Abdolhamid, un commerciante di Khameneh.[1] Divenne attivo durante la rivoluzione costituzionale persiana e fu un importante dissidente contro il colonialismo straniero, che successivamente lo portò ad essere mandato in esilio dagli ottomani nel 1918.

Attività politica

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Dopo la rivoluzione russa del 1917, Khiabani ristabilì il Partito Democratico di Tabriz dopo essere stato bandito per cinque anni e pubblicò il quotidiano Tajaddod, organo ufficiale del partito, curato dal suo sostenitore Taqi Rafat.

Khiabani svolse un ruolo attivo nella rivoluzione e nella stesura della costituzionale iraniana e fu eletto deputato di Tabriz all'età di 30 anni dopo la rivoluzione. Dopo la chiusura della seconda assemblea, fuggì nel Khorasan per non essere arrestato e iniziò la sua l'attività. Dopo l'ascesa al trono di Ahmet Kaçar, tornò alla politica e cercò di esercitare pressioni politiche contro l'intervento del Regno Unito e dell'Impero russo in Iran, tentando di annullare gli accordi commerciali. Vedendo che il governo centrale era debole e dipendente dalle forze esterne, si rese conto che le azioni che cercava di fare non avrebbero prodotto alcun risultato. Tornò quindi a Tabriz dove lanciò le sue rivolte contro il governo.

In opposizione al trattato del 1919 tra la Persia e il Regno Unito, che trasferiva in modo esclusivo ai britannici i diritti di decidere su tutti gli affari militari, finanziari e doganali della Persia, si ribellò e catturò Tabriz[2] e le aree circostanti, proclamando l'Azadistan ("terra di libertà")[3] Non era, tuttavia, un separatista.[4] Khiabani e i suoi seguaci scelsero il nome "Azadistan" come gesto di protesta contro l'assegnazione del nome "Azerbaigian" al governo di Baku in Transcaucasia.[3] Dopo la caduta di Vosough od-Dowleh, l'allora primo ministro, il nuovo primo ministro inviò Mehdi Qoli Hedayat a Tabriz, dandogli piena autorità di reprimere le rivolte. Khiabani fu sconfitto alla fine dell'estate del 1920 e venne in seguito giustiziato.[5] È sepolto al mausoleo Shah Abdol-Azim, nella città di Rey, vicino a Teheran.

  1. ^ (FA) شیخ محمد خیابانی کیست؟-انتشار روزنامه تجدد توسط «خیابانی» (1295ش), su portal.anhar.ir. URL consultato il 29 gennaio 2021.
  2. ^ AZERBAIJAN iv. Islamic History to 1941 – Encyclopaedia Iranica, su iranicaonline.org. URL consultato il 29 gennaio 2021.
  3. ^ a b ĀZĀDĪSTĀN – Encyclopaedia Iranica, su iranicaonline.org. URL consultato il 29 gennaio 2021.
  4. ^ Cosroe Chaqueri, The Soviet Socialist Republic of Iran, 1920–1921: Birth of the Trauma (Pittsburgh and London: University of Pittsburgh Press, 1995), p. 465.
  5. ^ (EN) Crawford Young e Professor Crawford Young, The Rising Tide of Cultural Pluralism: The Nation-state at Bay?, Univ of Wisconsin Press, 1993, ISBN 978-0-299-13884-4. URL consultato il 29 gennaio 2021.

Voci correlate

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Altri progetti

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