Il monte Santo (in sardomonte Santu), noto anche come Monte Sant'Elies, è un monte situato nel LogudoroMeilogu, nella Sardegna nord-occidentale. La cima si innalza fino alla quota di 733 metri s.l.m.[1].
È una mesa ed è una propaggine della catena del monte Pelau. La porzione più consistente del monte è collocata in territorio di Siligo tuttavia alcune parti appartengono ai comuni di Ardara, Bonnanaro e Mores, tutti nella provincia di Sassari.
Il geologo Giuseppe Pecorini notava che le emergenze topografiche maggiori del Meilogu (Monte Santo, Monte Pélau) sono derivate dall’attività vulcanica quaternaria che ha prodotto una morfologia vulcanica frammentaria e dispersa.[2][3]
Chiesa dei Santi Elia ed Enoch
Sulla piana del monte si trova la chiesa dei Santi Elia ed Enoch, che, secondo alcune interpretazioni, compariva nell'elenco dei beni nell'atto di donazione, fatto a favore dell'abbazia di Montecassino, nell'XI secolo, dal judikeBarisone I[4]. Alle pendici del rilievo, nel versante di Mores, c'è un antico luogo di culto cristiano, noto con il nome di Crastu de Santu Liseu, che era stato ricavato, probabilmente in età protobizantina, riutilizzando un ipogeo preistorico[5].
V. Angius, "Siligo", in G. Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, XX, Torino, G. Maspero, 1850, pp. 144-145;
Giovanni Spano, Cenobio di Sant'Elia di Monte Santo, in Bullettino Archeologico Sardo, III, 1857, pp. 161-167;
A. Saba, Montecassino e la Sardegna medioevale. Note storiche e codice diplomatico sardo cassinese, Montecassino, 1927, pp. 21-23;
R. Serra, La Sardegna, collana "Italia romanica", Milano, Jaca Book, 1989, pp. 402-403;
R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300, Nuoro, Ilisso, 1993, scheda 32;
R. Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico-culturali, Cagliari, AV, 2005, p. 39.
S. Ginesu, I vulcani del Logudoro-Mejlogu, Sassari, 1992.
Z. Rubattu - F. Virdis, Il Logudoro Meilogu, Rimini, Maggioli, 1990.
Pier Giorgio Spanu, La Sardegna bizantina tra VI e VII secolo, Oristano, 1998