Montefoscoli frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Provincia | Pisa |
Comune | Palaia |
Territorio | |
Coordinate | 43°34′37″N 10°45′15″E |
Altitudine | 182 m s.l.m. |
Abitanti | 489 (2011) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 56036 |
Prefisso | 0587 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | montefoscolese, montefoscolesi[1] |
Cartografia | |
Montefoscoli (pronunciare Montefòscoli) è una frazione del comune italiano di Palaia, nella provincia di Pisa, in Toscana.
Posta sopra la sommità di una collina, alle cui falde orientali passa il torrente Carfalo, a ponente il rio Tosola e a libeccio il Roglio nel quale i due confluiscono.
Il paese è disposto a forma di un lungo borgo saliente; la parte più moderna è al suo ingresso inferiore, quella più antica presso la cima del poggio, dove esiste la chiesa plebana arcipretura, e dove era la sua rocca. L'unico resto dell'antico castello è una torretta in un giardino.
Nessuno volle certo verificare il documento citato dal Tronci nei suoi Annali pisani relativamente al dono di Montefoscoli fatto nell'anno 1101 dalla contessa Matilde a Foscolo Scarpetta pisano, che lo dice autore della casa Griffi; poiché quell'annalista propendeva a credere, che il castello di Montefoscoli prendesse il titolo da quel feudatario. Fatto sta, che altri documenti meno fallaci né assicurano, qualmente Montefoscoli, con il nome stesso che tuttora porta, esisteva molto innanzi la supposta donazione Matildiana.
Il Repetti nella voce della sua opera Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana BADIA DI CARISIO, già compresa nel popolo di Montefoscoli, riporta che fino dai primi anni del XII secolo aveva signoria in Montefoscoli un tale Ranieri, il quale nel 1022 diede a riformare il già esistente mon. de' SS. Ippolito e Cassano a Carisio sotto Montefoscoli agli eremiti di Camaldoli. Alla fine dello stesso secolo troviamo che il comune di Montefoscoli inviò nel 1198 i suoi sindaci al Castello di Santa Maria a Monte per fare leghe e compagnie a nome e per conto proprio senza licenza di alcun feudatario, o signore del castello. Altronde l'altro dominio di Montefoscoli fino da quella età dipendeva dagli Anziani di Pisa, mentre in quanto allo spirituale apparteneva ai vescovi di Volterra, dal cui contado il distretto di Montefoscoli era stato di corto smembrato.
Come tanti insediamenti della nostra Italia anche questo di Montefoscoli affonda le radici nella preistoria. Il colle, circondato da sorgenti, era ubicato sul passaggio delle transumanze tra l'area appenninica e apuana e le maremme, per cui deve essere stato un punto di riferimento per i primi pastori. In epoca etrusca il colle fu sicuramente un luogo santuariale e la presenza etrusca è attestata da un cippo funerario claviforme in marmo bianco utilizzato come sostegno per l'acquasantiera della chiesa di San Sebastiano. Alcune delle cavità artificiali scavate al di sotto del paese sembrano essere di origine etrusca.
Dal V secolo la valle dell'Era si trovò ad essere attraversata dal primo itinerario di pellegrinaggio cristiano dall'Europa alla Terra Santa: la Via Sacra Micaelica; secondo la leggenda l'itinerario di pellegrinaggio seguiva la linea energetica tracciata sul globo terraqueo dalla spada fiammeggiante dell'Arcangelo Michele quando inferse l'ultimo colpo a Lucifero per spedirlo nelle profondità della terra. Nel 568, lungo la Linea Sacra Micaelica discesero dalle Alpi i Longobardi. Il loro re Alboino li guidava alla conquista della penisola italiana. Compiuta la conquista di gran parte dei territori italiani, i Longobardi costituirono il Regno d'Italia, Patrono San Michele Arcangelo. Fu così che la Via Micaelica dalle Alpi alla Campania diventò la via Regia longobarda. Da Pavia, capitale del Regno, la via Regia raggiungeva Lucca, capitale del Ducato della Tuscia e, attraverso la valle dell'Era, si indirizzava verso il Ducato di Chiusi passando in prossimità di Montefoscoli. Lungo la via, nella valle, sorgeva l'abbazia di Carisio o Carigi, sotto il titolo dei SS. Ippolito e Cassiano; l'abbazia, che si trovava sulla riva destra del torrente Rogio, è oggi scomparsa.
Il paese, ben conservato e non deturpato da costruzioni contemporanee, si presenta come un tipico centro di strada, sviluppato sul crinale della collina, lungo l'antica via che collega la valle dell'Era con Palaia. Emanuele Repetti ci informa che nel Medioevo Montefoscoli fu un castello con una pieve (Santa Maria Assunta), e che fu capoluogo di comunità e di giurisdizione: nel XIX secolo era sotto la potesteria di Peccioli, nella comunità di Palaja, diocesi di Volterra, compartimento di Firenze.
Lo statuto pisano del 1384 mette in Montefoscoli la residenza di un giusdicente, appellato capitano di Val d'Era di sopra, il qual poi fu trasferito a Palaia.
Poco dopo Montefoscoli fu tolto ai Pisani dalle truppe fiorentine, che lo presidiarono: che ben presto fu riconquistato dai pisani, essendo tornati in Val d'Era col loro capitano e potestà C. Guido da Monte Feltro.
Alla caduta però di Pisa questo ed altri castelli della stessa valle si sottomisero al Comune di Firenze, finché all'arrivo di Carlo VIII nel 1494 anche gli abitanti di Montefoscoli si ribellarono ai Fiorentini, sotto l'ubbidienza dei quali nell'anno dopo essi dovettero rassegnarsi.
Nel Balzello dalla Repubblica Fiorentina imposto nel 1444 agli abitanti del suo contado e a quelli del suo distretto, Montefoscoli fu tassato fra gli ultimi per 30 fiorini d'oro. Quando papa Stefano chiamò i Franchi a distruggere la prima unità nazionale italiana, questo itinerario diventò parte di quel fascio di vie che si chiamano "Francigena" ovvero gli itinerari di collegamento tra il cuore del Sacro Romano Impero e Roma.
La pieve, dedicata a S. Maria Assunta, costruita in cotto, databile ai primi del Duecento, ha subito restauri nel 1846, dopo il devastante terremoto delle colline pisane e infine nel 1947; le parti romaniche della chiesa e del suo campanile sono comunque facilmente distinguibili dagli interventi successivi e dagli inserti contemporanei (bacini ceramici in stile medievale di recente realizzazione). Racchiude al suo interno due statue marmoree dell'Angelo Gabriele annunciante e della Madonna, riconducibili alla mano di Nino Pisano (Pisa, 1315 circa – Pisa, 1370 circa) seppur presentino un'influenza del senese Valdambrino. Essendo andati perduti gli affreschi seicenteschi, la chiesa è stata recentemente arricchita da un affresco con la scena delle Nozze di Cana, realizzato da Stefano Ghezzani, pittore di San Giovanni alla Vena (Vicopisano).
Dal 1922 a Montefoscoli è presente una squadra di calcio, nata con il nome di G.S. Montefoscoli, ora chiamata A.S.D. Montefoscoli Calcio 1922. La squadra, dopo aver militato per molti anni nei campionati di Seconda e Prima Categoria FIGC, scompare per qualche anno e rinasce nel 2003 con nuova denominazione, iscrivendosi al campionato UISP. Nel 2017 viene iscritta al campionato di Terza Categoria FIGC.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 140700818 · LCCN (EN) n78065430 · J9U (EN, HE) 987007547844005171 |
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