Morina | |
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Nome IUPAC | |
2-(2,4-diidrossifenil)-3,5,7-triidrossicromen-4-one | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C15H10O7 |
Massa molecolare (u) | 302,2357 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 207-542-9 |
PubChem | 5281670 |
DrugBank | DBDB16770 |
SMILES | C1=CC(=C(C=C1O)O)C2=C(C(=O)C3=C(C=C(C=C3O2)O)O)O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Solubilità in acqua | 250 mg/l a 20 °C |
Coefficiente di ripartizione 1-ottanolo/acqua | 1,54 |
Temperatura di fusione | 303,5 °C |
Proprietà tossicologiche | |
DL50 (mg/kg) | 555 mg/kg, topo per via intraperitoneale |
Indicazioni di sicurezza | |
La morina è il nome comune dato a un pigmento naturale estratto dal legno di varie piante tra cui il moral, l'albero di mirto, l'albero di gelso e la Maclura pomifera. Tecnicamente è una sostanza della famiglia dei flavonoli (3-idrossiflavoni) che sono, assieme ai flavoni, i cromofori predominanti nei pigmenti gialli naturali. Chimicamente è il derivato 3'-idrossi dell'apigenina.
Grazie al suo brillante colore giallo è utilizzato per la lavorazione dei tessuti di cotone e di lana. In combinazione con altre sostanze quali l'indaco e l'henné permette la produzione di svariati coloranti alternativi. Per questo motivo è considerato uno dei migliori coloranti gialli naturali.
La morina è stata studiata in laboratorio per certe sue proprietà biologiche. Condiziona negativamente la crescita di certe linee cellulari maligne, interferendo simultaneamente con l'attività di alcune proteina tirosina chinasi e con la famosa proteina della resistenza multipla ai farmaci (Multi-Drug Resistance-1; MDR1), entrambe elevate nei tumori resistenti ai farmaci chemioterapici. Interferisce anche col metabolismo dei fosfoinositidi, ma il meccanismo non è stato ancora chiarito. È risultata anche un buon inibitore della xantina ossidasi, enzima produttore dell'acido urico endogeno. È su questa base che la farmacologia erboristica ha attribuito al mirto le sue proprietà antiuricemiche.