Il movimento dell'arte femminista negli Stati Uniti nasce negli inizi degli anni settanta e cerca di promuovere lo studio, la creazione, la comprensione e promozione dell'arte prodotta da donne.
La prima generazione di artiste femministe include Judy Chicago (che conia il termine arte femminista), Suzanne Lacy, Judith Bernstein, Sheila de Bretteville, Mary Beth Edelson, Carolee Schneeman, e Rachel Rosenthal. Loro fanno parte del movimento dell'arte femminista negli Stati Uniti dagli inizi degli anni settanta per sviluppare l'arte e la scrittura femminista.[1] Il movimento si diffonde rapidamente attraverso gli entrambi musei protestanti di New York (maggio 1970) e Los Angeles (giugno 1971), tramite i primi network chiamati W.E.B. (West-East Bag) che hanno diffuso notizie d'arte femminista dal 1971 al 1973 in un bollettino nazionale, e a conferenze come la Conferenza Di Artiste Della Costa Occidentale tenuto all'Istituto d'Arte della California (21-23 gennaio, 1972) e alla Conferenza sulle Donne nell'Arte Visiva, alla Corcoran School of Art a Washington D.C. (20-22 aprile, 1972).[2]