Mustafa al-Shaykh | |
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Nascita | regione di 'Utma, 2 giugno 1957 |
Morte | vivente |
Dati militari | |
Paese servito | Repubblica Araba di Siria Opposizione siriana |
Forza armata | Esercito arabo siriano Esercito siriano libero |
Anni di servizio | 1979-2012 |
Grado | Generale di brigata |
Guerre | Guerra civile in Libano Guerra civile siriana |
Comandante di | Consiglio militare supremo dell'Esercito siriano libero |
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Muṣṭafā Aḥmad al-Shaykh (in arabo مصطفى أحمد الشيخ?; regione di 'Utma, 2 giugno 1957) è un generale siriano.
Originario della regione di Uṭma (in arabo أطمة?), nel Governatorato di Idlib, è comandante in capo del Consiglio Supremo militare dell'Esercito Siriano Libero (ESL) dal dicembre del 2012[1] è stato uno dei comandanti degli Shām Falcons (Falconi di Siria), un battaglione che conta circa 2.000 uomini,[2][3] È stato un generale dell'esercito regolare siriano, comandante del Reparto Armi chimiche e della Regione Settentrionale siriana prima della sua diserzione nel corso della guerra civile siriana.[4]
Al-Shaykh ha detto di aver combattuto con la sua coscienza prima di defezionare a causa dei suoi 37 anni di servizio attivo e della possibile retribuzione di cui avrebbe goduto con la sua famiglia estesa. Ha detto anche che la sua decisione finale è stata determinata da un'aggressione sessuale di un gruppo di soldati ai danni di una giovane sposa in un villaggio vicino Hama.[5]