Cugina di Anna Piaggi, la sua attività giornalistica ha avuto inizio, nel 1957[3], con gli articoli scritti sul quotidiano La Notte. In seguito, nei primi anni sessanta, è stata inviata de Il Giorno, per divenire successivamente critica cinematografica per il quotidiano La Repubblica[4]. Dai primi anni novanta cura, sul settimanale Il Venerdì di Repubblica, la rubrica Questioni di cuore, nella quale risponde con partecipazione e vivacità a lettere in cui persone espongono dubbi ed incertezze sull'amore e sul sesso. Firma la rassegna di critica cinematografica (Cinema) su «D-Donna».
Sensibile alle tematiche femministe, saggista, scrittrice di romanzi, nel 1973 ha pubblicato per Fabbri il suo primo libro, La donna immobile, cui sono seguiti Lui! Visto da lei (1978), Vivere in tre (1981), Il lusso e l'autarchia (1982) sulla storia della moda durante il regime fascista, e Questioni di amore: amori e sentimenti degli italiani all'ombra del Duemila (1994). Più avanti è stata critica nei confronti del «neofemminismo», tacciato di essere vittimista.[5]
Dura e storicamente priva di fondamento è stata la sua posizione sull'opera di Tolkien da lei definita un po' «naziskin».[6]
Natalia Aspesi è stata la compagna di Antonio Sirtori dal 1985 fino alla morte di lui avvenuta nel 2012[7]. Sul non essersi mai sposata ha dichiarato nel 2015:
«Chi non mi piaceva e me lo ha chiesto l’ho rifiutato. E poi il matrimonio va bene se metti su famiglia. Non desideravo figli.»
Che cos'è un marito: visto dalla donna, con Nives Canestrini, Maria Rosa Cutrufelli, Maria Valeria Della Mea, Elena Ercolani, Angela Grotti, Maria Iazzurlo, Joyce Lussu e Marusca Modesti, Milano, Mazzotta, 1978. ISBN 88-202-0211-5.
Natalia Aspesi e Maria Letizia Strocchi, Valore donna: l'immagine femminile nella banconota, prefazione di Nilde Iotti, Firenze, Pineider, 1991, SBNIT\ICCU\RAV\0173625.
Natalia Aspesi, Elisabetta Gulli Grigioni e Riccardo Carapelli, Scrivere per amore, prefazione di Giulio Tamassia, Firenze, Pineider, 1993, SBNIT\ICCU\CFI\0255057.
Natalia Aspesi, Festival e funerali: dai costumi ai malcostumi: una storia italiana, a cura di Andrea Gentile e Aurelio Pino, Milano, Il saggiatore, 2011, ISBN978-88-428-1653-9.
Amore mio, ti odio: questioni di cuore: amare in Italia, ieri oggi e domani, Milano, Il saggiatore, 2014, ISBN978-88-428-1996-7.
Sentimental: diario italiano di amore e disamore, Roma-Bari/Roma, Laterza/la Repubblica, 2014, ISBN978-88-581-1234-2.
Delle donne non si sa niente: le italiane: come erano, come sono, come saranno, Milano, Il saggiatore, 2015, ISBN978-88-428-2125-0.[9]
«famosa saga fantasy, un po’ naziskin, scritta dal filologo inglese J.R. Tolkien che, data la sua passione per la mitologia celtica, entrerà certamente nelle scuole formigonbossiane della Lombardia come testo base di storia patria»
Giorgio Dell'Arti (a cura di), Natalia Aspesi, su Corriere della sera. Cinquantamilagiorni. URL consultato il 10 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2014).