Allievo di Lepautre, Gérard, Jean e Benoît Audran, Tardieu fu accettato dall'Académie il 29 ottobre 1712, ricevuto come accademico il 29 novembre 1720 con il Ritratto inciso del duca d'Antin, da un'opera di Rigaud, e infine nominato incisore del re.
Tardieu aveva sposato il 1º settembre 1706, a Saint-Jacques-du-Haut-Pas, la vedova del commissario dell'oratorio Laurent Baron, Louise-Françoise Aveline, proveniente da una famiglia d'incisori. Divenuto vedovo nel 1708, sposò in seconde nozze, il 20 ottobre 1712, la vedova del pasticciere Germain Le Coq, Marie-Anne Horthemels, la quale coltivò anch'ella il talento per l'incisione, tanto da rendere celebri al bulino i ritratti dei cardinali de Bissy e de Rohan, oltre che del Reggente. La coppia ebbe tra i propri figli Jacques-Nicolas Tardieu, futuro incisore ed allievo del padre. Grazie a questo matrimonio, Tardieu divenne inoltre cognato degli artisti Charles-Nicolas Cochin e Alexis Simon Belle.
Tra le doti artistiche di Tardieu vi furono la varietà e la libertà della pennellata, quest'ultima distintasi per essere molto colorata. Ebbe il merito inoltre di aver creato una felice combinazione tra la puntasecca e il bulino, facendo della sua opera un lavoro sia regolare che pittoresco, senza mai sfociare però in quell'eccessiva libertà tipica dei successivi artisti Jacques-Philippe Le Bas, di cui fu maestro, e Laurent Cars. La sua tavola dell'Imbarco a Citera, da Watteau, riesce ad esprimere al meglio spirito e colore del dipinto riprodotto. Un suo ritratto, realizzato da Jean-Baptiste van Loo, è custodito nelle gallerie di Versailles.
Serie di dodici incisioni rappresentanti diversi episodi della vita dell'imperatore Costantino realizzate da dipinti di Peter Paul Rubens: La croce appare in cielo all'imperatore Costantino (36 × 41,7 cm)[6]; Costantino riceve il battesimo nel 337, (38 × 41,5 cm)[7]; Doppio matrimonio di Costanzo Cloro e Massimiano Galerio nel 292, (37 × 44,5 cm)[8]; Costantino e suo figlio Crispo si incontrano a Bisanzio dopo la battaglia navale di Gallipoli nel 324, (36,1 × 25,5 cm)[9]; Battaglia di Costantino contro il tiranno Massenzio, 28 ottobre 312, (36,2 × 49,7 cm)[10]; Sconfitta e morte del tiranno Massenzio, (36 × 53,5 cm); Costantino si fa portare lo stendardo, (35,9 × 25,5 cm)[11]; Entrata di Costantino a Roma nel 312, (36 × 42,8 cm)[12]; I Senatori rendono omaggio a Costantino, (36,2 × 42 cm)[13]; Trofeo alla gloria di Costantino nel 312, (36,2 × 25,5 cm)[14]; Fondazione di Costantinopoli nel 326, (36 × 31,5 cm)[15]; Elena, madre di Costantino, gli presenta un pezzo della vera Croce che fece portare da Gerusalemme nel 327, (36,2 × 31,4 cm)[16].
Veduta della città di Beauvais, da un pastello di Oudry, 1747;
Veduta dell'abbazia di Poissy dal lato della foresta di Saint-Germain, 1748, da un pastello di Oudry;
Enriade di Voltaire, Londra, 1728, frontespizio del canto quarto da Nicolas Vleughels;
Incisioni, 1738;
Raccolta storica d'illustri uomini d'Inghilterra, da disegni italiani e francesi;
Alcune delle incisioni per le Fables nouvelles di Antoine Houdar de La Motte pubblicate nel 1719: L'aquila e l'aquilotto[19], La maga[20], I sacchi del destino[21], I due oracoli, Il pellicano e il ragno, L'uomo e la sirena, Achille e Chirone, Minosse e la morte, ecc. Gli altri incisori che hanno illustrato questo libro erano: Claude Gillot, Nicolas-Étienne Edelinck, Bernard Picart e Charles Simonneau.