Nitazoxanide | |
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Nomi alternativi | |
Alinia | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C12H9N3O5S |
Massa molecolare (u) | 307,28 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 259-931-8 |
PubChem | 41684 |
DrugBank | DBDB00507 |
SMILES | CC(=O)OC1=CC=CC=C1C(=O)NC2=NC=C(S2)[N+](=O)[O-] |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | orale |
Dati farmacocinetici | |
Legame proteico | con la piruvato ferredoxina-ossidoreduttasi |
Emivita | 3,5 ore |
Escrezione | urinaria e fecale |
Indicazioni di sicurezza | |
La nitazoxanide, commercializzata sotto il nome di Alinia, è un farmaco usato per il trattamento di alcune forme di parassitosi causate da protozoi o da elminti.[1] Tra le patologie per cui il farmaco è stato somministrato, figurano la criptosporidiosi, la giardiasi, l'amebiasi, l'isosporiasi, la teniasi, la schistosomiasi e l'ascaridiasi.[2]
Il farmaco è stato approvato negli Stati Uniti nel 2002 dalla Food and Drug Administration;[2] lì ne è stata approvata la commercializzazione come medicinale equivalente nel 2020.[3] Nel 2021 hanno avuto inizio studi clinici per valutare l'efficacia del farmaco nei casi di influenza stagionale.[4]
La nitazoxanide è assunta per via orale;[2] derivata del tiazolo, agisce inibendo l'enzima piruvato ferredoxina-ossidoreduttasi.[5] Gli effetti collaterali più comuni includono dolori addominali, nausea e un'alterazione del colore delle urine.[2] Non è ancora stato accertato che l'assunzione di nitazoxanide durante la gravidanza non sia fonte di rischi teratogenici.[2]