I Nitiobrogi furono un popolo celtico il cui territorio si situa nell'attuale territorio di Agen. Alla loro testa vi era un re, Teutomato, figlio di Ollovico, che prese parte con i suoi uomini all'assedio di Gergovia.
Persino lo stesso etnonimo ha posto a lungo dei problemi di grafia e quindi di interpretazione. Le fonti letterarie antiche (Cesare, Strabone, o Tolomeo) riportano la forma «Nitiobrigi», ma alcune varianti presenti già in Cesare o nella Tabula Peutingeriana propendono per la forma «Nitiobrogi». Quanto all'epigrafia, essa non può essere di alcun aiuto: le iscrizioni riferite ai "Nitiobrogi" non riportano che l'inizio della parola.
La scoperta a Mailly-le-Camp (Aube) di un torque della metà del I secolo a.C., recante 3 volte l'iscrizione "Nitiobroges" in alfabeto greco, ha permesso di risolvere definitivamente la questione.[1]
Da un punto di vista etimologico, il nome "Nitiobrogi" può tradursi con "Quelli che sono integrati in una data unità politico-territoriale".[2] O anche, "Quelli che hanno la propria patria".[3]
L'insediamento dei Nitiobrogi nella media valle della Garonna sembra assai tardo visto che lo si data dal III secolo a.C., o all'inizio del II secolo a.C.[4]
All'inizio del I secolo il loro oppidum principale era Aginnon (altopiano dell'Ermitage dominante l'attuale città di Agen).