La normativa elettrica indica l'insieme delle regole che disciplinano il settore dell'impiantistica elettrica.
Le norme perseguono la razionalizzazione, assicurano la qualità e contribuiscono alla sicurezza del lavoro, normando le attività del settore sia a livello nazionale che internazionale, ove previsto.
Possono essere stabilite per legge, sotto forma di norma giuridica o di norma tecnica; l'applicazione è generalmente obbligatoria, e non ammette deroghe dalle parti interessate. Le norme giuridiche potrebbero indicare, ad esempio, il modo principale per adempiere ai requisiti di sicurezza, mentre quelle tecniche i criteri cui attenersi nella realizzazione di impianti ed i materiali da utilizzare.
Funzionamento e sicurezza di impianti che operano con tensioni molto basse, al di sotto di 50 Volt, come ad esempio impianti citofonici, telefonici, informatici, antifurto e di antenna televisiva.
Sono gli impianti con tensione elettrica fino a 1000 Volt in corrente alternata e 1500 Volt in corrente continua, e comprendono la maggior parte degli impianti privati, sia civili che industriali.
Questi impianti, con tensioni superiori ai 1000 Volt in corrente alternata, sono prevalentemente in uso da parte delle società di produzione e distribuzione di energia elettrica. La distinzione fra media ed alta è puramente di uso tecnico, generalmente con media tensione si intende un valore di tensione compreso fra i 1000 Volt e i 30.000 Volt.
Definizione delle forme minime di sicurezza su macchinari elettrici al fine di prevenire gli incidenti sul lavoro come ad esempio interruttori di sicurezza ed emergenza, protezioni contro l'accesso.
Limitazione delle emissioni massime di disturbi elettromagnetici da parte di dispositivi elettrici ed elettronici e minima suscettibilità di questi da parte dei disturbi presenti nell'ambiente. Nell'Unione europea la direttiva compatibilità elettromagnetica obbliga i fabbricanti ad applicare le migliori tecniche progettuali e a dimostrarne l'efficacia attraverso prove di tipo (ovvero su diversi esemplari prima della immissione in commercio) e periodiche (in diversi casi applicabili anche a dispositivi in esercizio, durante la loro vita). La conformità a questo aspetto è parte integrante del processo di qualificazione del prodotto, concluso con la marcatura CE. In passato è stata alquanto diffusa la convinzione errata che il simbolo "CE" avesse il significato di "compatibilità elettromagnetica" (che invece viene chiamata EMC), a causa della coincidenza dell'acronimo.
Va infine ricordato che i criteri di compatibilità sono definiti in base alla destinazione d'uso del dispositivo elettrico e possono essere più o meno stringenti: ad esempio, i dispositivi medici devono rispettare criteri di suscettibilità molto più elevati di quelli applicabili ad un comune elettrodomestico.
Protezione di persone e beni dai fulmini, progettazione degli impianti parafulmine e coordinamento con gli altri impianti elettrici
All'elaborazione di norme aventi validità internazionale contribuiscono prevalentemente due organizzazioni principali:
In Italia le norme tecniche che definiscono la modalità di costruzione e installazione dei componenti elettrici sono redatte dal Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) fondata nel 1909. A queste si è affiancata una produzione legislativa solo però a partire dal secondo dopoguerra.
L'associazione svizzera di normazione (Schweizer Normenvereinigung, SNV) è l'organizzazione di normazione nazionale della Svizzera e gestisce circa 12.000 documenti, che definisce gli standard in Svizzera.
L'"Electrosuisse SEV", nata a Berna nel 1889 da associazione privatistica, è un organismo pubblico federale con sede a Zurigo che dispone regole tecniche.
Nell'Unione europea, le attività di normalizzazione a livello europeo sono svolte da tre organizzazioni normative: