Nottingham Panthers Hockey su ghiaccio | |
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Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Nero, oro e argento |
Simboli | Pantera nera |
Dati societari | |
Città | Nottingham |
Paese | Regno Unito |
Lega | Elite Ice Hockey League |
Fondazione | 1946 |
Scioglimento | 1960 |
Rifondazione | 1980 |
Presidente | Neil Black |
General manager | Gary Moran |
Allenatore | Corey Neilson |
Capitano | Daniel Meyers |
Impianto di gioco | National Ice Center (7'500 posti) |
Sito web | http://www.panthers.co.uk |
Palmarès | |
Trofei internazionali | 1 Continental Cup |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Hockey su ghiaccio |
Il Nottingham Panthers è un club britannico di hockey su ghiaccio di Nottingham.
Istituita nel 1946, la compagine milita attualmente nell'Elite Ice Hockey League, dove vanta quattro titoli di lega, cinque campionati, sei Autumn CUP e otto Challenge Cup a livello nazionale. Unica squadra ad aver sempre preso parte al campionato inglese dalla sua fondazione, inoltre è il primo e unico club inglese ad aver vinto una Coppa Continentale.
Le Pantere possono vantare ben sedici giocatori nella Hall of Fame britannica di hockey su ghiaccio; sono sempre stati altresì numerosi gli atleti della compagine a essere membri della squadra nazionale.
Risale al 1939 la nascita di una prima formazione della squadra, a seguito del completamento dell'impianto da gioco. La prima compagine era formata da un gruppo di giocatori arrivati dal Canada; nonostante l'iscrizione alla English National League per la stagione 1939-40, gli atleti furono richiamati in patria anzitempo, a causa dello scoppio del secondo conflitto mondiale.[1] Bisognerà aspettare sette anni per permettere ai Panthers di scendere sul ghiaccio: risale infatti al 22 novembre 1946 l'esordio del sodalizio sportivo in una gara ufficiale contro i Wembley Monarchs, usciti sconfitti per 3-2.[2]
Nei primi periodi la squadra non brillò; durante i primi quattro anni, infatti il team riuscì a terminare il campionato nella fascia alta della classifica una volta sola.[3] Nonostante ciò la squadra ottenne fin da subito una discreta fama e un numero ragguardevole di tifosi; in particolare Chick Zamick divenne uno tra i migliori marcatori di sempre del campionato inglese, aggiudicandosi più volte il titolo di Atleta di Nottingham dell'anno, riconoscimento fino ad allora assegnato perlopiù ai calciatori.[4]
I primi successi arrivarono nel campionato 1950-51: dopo aver ottenuto il quarto posto nella Coppa Autumn, le Pantere ottennero il primo titolo nazionale; il club inoltre risultò primo per numero di gol segnati.[5] Nella stagione 1953-54 la squadra si laureò nuovamente campione di lega, superando di un solo punto il Streatham nonostante un inizio di stagione non particolarmente proficuo.[3]
La stagione successiva vide la nascita della British National League, lega arricchita dalla presenza di compagini scozzesi: le Pantere ottennero un secondo posto, dietro gli Harringay Racers. L'anno successivo le squadre scozzesi abbandonarono la lega (eccezion fatta per il club dei Paisley Pirates), che si trovò a essere composta da appena cinque compagini;[6] la squadra di Nottingham fece il bis conquistando la Coppa Autumn prima e il terzo titolo di campione di lega poi, con appena un gol di scarto sui Wembley Lions.[7] Guidata per la prima volta dal già citato Zamick nelle vesti di allenatore, la compagine partecipò inoltre vittoriosa a un torneo svedese, la Coppa Ahearne.[8][9]
Dopo un ultimo titolo vinto nella stagione 1955-56, la compagine non brillò particolarmente nei successivi quattro anni,[3] se non per un secondo posto raggiunto nella stagione 1959-60, dove la squadra prese parte anche alla British Championship, torneo nazionale resuscitato dopo trent'anni. Nella finale playoff al meglio delle tre partite, le Pantere incrociarono le stecche con i Brighton Tigers;[10] dopo una sconfitta per 3-2 e una vittoria con lo stesso punteggio, la squadra di Nottingham fu sconfitta 6-5 nella gara decisiva.[11] Con lo scioglimento della British National League alla fine del 1960, anche la squadra cessò l'attività.[12]
La rinascita della squadra si deve soprattutto a Gary Keward, appassionato e futuro allenatore del sodalizio. Nel 1980 infatti i direttori dell'Ice Stadium di Notthingham furono persuasi da Keward nel rifondare un nuovo team di hockey su ghiaccio sulle ceneri della squadra storica.[13] A indossare le maglie dei rinati Panthers furono alcuni giocatori degli Sheffield Lancers, una compagine di cui Keward era stato manager. A vent'anni dallo scioglimento dei Nottingham Panthers, Il 20 settembre 1980 una nuova compagine con la medesima denominazione scendeva sul ghiaccio dell'Ice stadium sconfiggendo i Solihull Barons 7–4.[2]
In seguito la squadra prese parte inizialmente a leghe regionali; nel 1983 però la British National league viene rifondata con i Panthers che spiccano tra i nove club fondatori della Premier Division della lega stessa; la compagine risulta inoltre una tra le squadre più seguite con gli incontri quasi sempre sold-out,[1] purtuttavia la squadra inizialmente non brilla nei risultati. Nel 1985 il nuovo allenatore si chiama Alex Dumpier e il club conosce una svolta, con i quarti di finale playoff centrati l'anno stesso e l'anno successivo, la prima storica vittoria di un titolo dalla rifondazione: la Norwich Union Trophy (nuova denominazione della Coppa Autumn) ai danni dei Five Flyers. Nella stagione 1988-89 il club conosce forse una tra le sue prestazioni migliori nei tornei nazionali; un terzo posto in campionato nella stagione regolare e la vittoria dello stesso all'Arena Wembley, superando in semifinale i Whitley Warriors e in finale gli Ayr Bruins. Nel 1991 la compagine portò a casa un'altra coppa Autumn, subito prima dell'addio di Dampier l'anno successivo, sostituito da Kevin Murphy, presenza effimera nel club in quanto surrogato da Mike Blaisdell al termine della stagione 1992-93.
Nel 2023 la squadra riceve un risalto mediatico a causa dell'incidente occorso al proprio giocatore Adam Johnson, deceduto in campo.[14]