Nova Reticuli 2020 | |
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Scoperta | 15 luglio 2020 |
Tipo di supernova | Nova[2] (sdB?/DA?)[3] |
Designazioni alternative | MGAB-V207; 2MASS=J03582954-5446411; Gaia DR2=4731746232846281344 |
Distanza dal Sole | 8 820 + 1 190–960 anni luce (2 703 + 365–293 parsec)[4] |
Coordinate | |
(all'epoca J2000.0) | |
Ascensione retta | 03h 58m 29.55s[1] |
Declinazione | -54° 46′ 41.2″[1] |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 3,7−18,0[5] |
Parallasse | 0,3161±0,0464 mas[1] |
Moto proprio | AR: 7,244 mas/anno Dec: 2,984 mas/anno[1] |
Nova Reticuli 2020 è una nova, visibile ad occhio nudo[6], sita nella costellazione del Reticolo, scoperta il 15 luglio 2020. In precedenza era nota come oggetto di tipo VY Sculptoris con designazione di stella variabile MGAB-V207.
La nova è visibile nell'emisfero australe come oggetto di magnitudine all'incirca +5, fra le stelle Alfa Doradus (volgendo lo sguardo circa 5° verso ovest rispetto alla stella) e Gamma Doradus (circa 4,25° a sud-ovest da quest'ultima). Può essere vista ad occhio nudo solo in aree con scarso inquinamento luminoso al di fuori delle grandi aree urbane, altrimenti è necessario un piccolo binocolo o telescopio.[6]
La variabilità dell'oggetto è stata scoperta per la prima volta dall'astronomo dilettante Gabriel Murawski e riportata il 6 agosto 2019 con il nome MGAB-V207.[7] I dati di fotometria d'archivio del Catalina Real-time Transient Survey e ASAS-SN hanno mostrato variazioni di luminosità simili ad una nova (NL, nova-like) tra le magnitudini 15,8 e 17,0, mostrando un evento di oscuramento profondo alla fine del 2006.[8] Lo spettro mostra all'origine una subnana di tipo B (sdB) o una nana bianca,[3] che è coerente con gli oggetti di tipo VY Scl.
Il 15 luglio 2020 Robert H. McNaught ha scoperto un transiente luminoso (magnitudine 5,3) coincidente con la posizione di MGAB-V207 e il 16 luglio è stato confermato spettroscopicamente dal Southern African Large Telescope (SALT) come una nova classica.
Nello spettro sono presenti serie di Balmer, linee di emissione OI e Fe II con profili P Cygni. L'analisi dello spettro dalle osservazioni dell'Advanced Technology Telescope ha rivelato una somiglianza con Nova Sagittarii 1991, tre giorni dopo la massima luminosità.[9] Le immagini precovery mostrano che il picco di luminosità è avvenuto il 9 luglio 2020 alla magnitudine +3,7. Nei giorni successivi alla scoperta, la nova si è attenuata di 0,2-0,3 magnitudini al giorno.[10] Questo è il terzo caso in cui una variabile cataclismica già nota ha subito un'eruzione classica di nova, dopo V407 Cygni e V392 Persei.[11]