Olu Oguibe (1964) è un artista, critico d'arte e curatore nigeriano.
La sua pratica artistica comprende inoltre un intenso lavoro come storico e curatore.
Oluchkuwu Oguibe ha conseguito gran parte dei suoi titoli di studio in Gran Bretagna dove ha portato a termine un PhD in storia dell'arte presso la University of London sotto la supervisione di John Picton con una tesi su Uzo Egonu[1]. Attualmente vive negli Stati Uniti e dirige l'Institute for African American Studies dell'università del Connecticut.
Nel 2017 ha vinto l'Arnold Bode Preis.
Olu Oguibe è artista, poeta e un ricercatore e studioso. In particolare il suo lavoro di ricerca si focalizza sull'arte contemporanea africana.
Ha esposto in alcune delle più note Kunsthalle Europee e Statunitensi tra cui: Whitney Museum of American Art; Whitechapel Gallery and the Barbican Center, London; Migros Museum, Zurich; the Irish Museum of Modern Art, and Bonnefantenmuseum, Maastricht, inoltre si possono citare Havana, Busan, Johannesburg biennials, recentemente ha partecipato alla Biennale di Venezia 2007. Altri installazioni a carattere pubblico sono presenti nelle città tedesche, coreane e Giapponesi. Quando nel 2017 ha contribuito a Documenta 14, sui social network è scoppiato un acceso dibattito tra organizzatori, giornalisti e altri artisti su quanto si possa davvero separare pensiero politico e lavoro artistico. Le dichiarazioni di Oguibe sugli attacchi alla rivista satirica Charlie Hebdo e sulle azioni di Hamas in Israele hanno sollevato forti preoccupazioni sull'effettiva integrità morale dell'artista tra coloro che hanno partecipato alla discussione e tra coloro che hanno assistito a queste dichiarazioni.[2]
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