Ofride di Bertoloni | |
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Ophrys bertolonii | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
Ordine | Asparagales |
Famiglia | Orchidaceae |
Sottofamiglia | Orchidoideae |
Tribù | Orchideae |
Sottotribù | Orchidinae |
Genere | Ophrys |
Specie | O. bertolonii |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Ordine | Orchidales |
Famiglia | Orchidaceae |
Genere | Ophrys |
Specie | O. bertolonii |
Nomenclatura binomiale | |
Ophrys bertolonii Moretti, 1823 | |
Nomi comuni | |
Fior di specchio, |
L'ofride di Bertoloni (Ophrys bertolonii Moretti, 1823) è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[1]
Il nome della specie è un omaggio al medico e botanico sarzanese Antonio Bertoloni (1775 - 1869).
È una pianta alta 15–25 cm, con foglie oblungo-lanceolate, disposte in rosetta, le superiori disposte a guaina.
I fiori, in numero variabile da 2 a 8, sono riuniti in infiorescenze piuttosto lasse. I sepali sono ovato-lanceolati, concavi, da biancastri a rossastri, mentre i petali lineari-lanceolati, sono rosei o porporini, con margine più scuro e ciliato. Il labello, che può essere intero o trilobato, è a forma di sella, peloso, con uno specchio apicale glabro, lucido e violaceo, cui si deve il nome comune di fior di specchio, e con una appendice apicale giallo-verdastra. Il ginostemio è slanciato e termina con un evidente rostro appuntito che richiama la testa di un uccello, con due pseudoocchi che, nella specie tipo, sono separati dalla cavità stigmatica da una piccola porzione piana. La suddetta cavità è inoltre di forma rettangolare, più alta che larga.
Fiorisce da marzo a giugno.
Si riproduce per impollinazione entomofila, ad opera degli imenotteri Megachile parietina, M.pyrenaica e M. sicula (Megachilidae). La forma a sella del labello di O. bertolonii si adatta a quella assunta da questi insetti che inarcano l'addome durante la copula.
La specie ha un areale centro-mediterraneo che comprende l'Italia peninsulare e la Sicilia, la Grecia e la penisola balcanica.[1]
Predilige i suoli calcarei asciutti. Gli habitat usuali sono i pascoli, le garighe e i terreni sassosi, sino a 1000 m di altitudine.
In passato venivano riconosciute le seguenti sottospecie:
Attualmente tutte queste entità sono poste in sinonimia con Ophrys × flavicans Vis., entità di origine ibridogena, frutto dell'incrocio tra O. bertolonii e O. sphegodes.[2].