Ordine coloniale della Stella d'Italia | |
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l'Ordine Coloniale della Stella d'Italia | |
Insegne dell'Ordine | |
Regno d'Italia | |
Tipologia | Ordine statale |
Status | cessato |
Istituzione | Roma, 18 gennaio 1914 |
Primo capo | Vittorio Emanuele III d'Italia |
Cessazione | Roma, 2 giugno 1946 |
Ultimo capo | Umberto II d'Italia |
Gradi | Cavaliere di Gran Croce Grand'Ufficiale Commendatore Ufficiale Cavaliere |
Precedenza | |
Ordine più alto | Ordine della Corona d'Italia |
Ordine più basso | Ordine Civile di Savoia |
Nastro dell'ordine | |
L'Ordine Coloniale della Stella d'Italia era un ordine cavalleresco del Regno d'Italia destinato a celebrare l'impero coloniale italiano.
L'Ordine venne istituito motu proprio da Vittorio Emanuele III di Savoia, con il regio decreto 18 gennaio 1914 n°38, dopo che la Libia era divenuta una colonia italiana.
Esso venne inteso originariamente come ricompensa per gli indigeni delle colonie che si fossero distinti per la gloria delle colonie e dell'Italia. Per questo motivo, venne stabilito che gli italiani insigniti dell'Ordine non potessero superare la metà del numero massimo dei membri e che comunque gli insigniti di questa categoria dovessero essere benemeriti delle colonie italiane, residenti nelle stesse oppure diplomatici e ufficiali governativi e d'esercito nel territorio coloniale.
L'Ordine si divideva in cinque classi:
Il gran magistero dell'Ordine venne affidato al re d'Italia, il numero massimo fu stabilito in 150 per i Cavalieri, 50 per gli Ufficiali, 20 per i Commendatori, 7 per i Grandi Ufficiali e 4 per i Gran Cordoni ogni anno. Malgrado questo le concessioni furono sempre oculate e perlopiù limitate ai grandi funzionari di stato italiani nelle colonie.
Alla caduta dell'Impero coloniale italiano, l'Ordine non venne mai più concesso.
Nastri | ||||
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Cavaliere o Dama | Ufficiale | Commendatore o Dama di Commenda | Grand'Ufficiale | Cavaliere o Dama di Gran Croce |