Origene di Alessandria (greco: Ὠριγένης; Alessandria, ... – ...; fl. inizio III secolo) è stato un filosofo greco antico pagano della cerchia neoplatonica, da non confondere con il quasi contemporaneo e più famoso teologo cristiano Origene, anch'egli di Alessandria.
Entrambi, secondo Eusebio di Cesarea, furono allievi di Ammonio Sacca[1] anche se sull'esattezza di questa notizia non si può essere assolutamente certi[2].
Il pagano Origene è menzionato tre volte nella Vita di Plotino di Porfirio[3], e dal modo in cui se ne parla è abbastanza evidente che egli considera le due persone come distinte[2]. Porfirio detestava profondamente il teologo cristiano Origene, mentre il suo omonimo neoplatonico era tenuto in notevole considerazione sia da Cassio Longino che da Plotino[2].
Difficoltà di vario tipo, d'altronde, anche di natura cronologica, si frappongono alla possibilità di identificare i due nella stessa persona[4].
Origene riceve poi diverse altre menzioni da Proclo, oltre a qualche citazione di altri autori più tardi[2].
Dalle menzioni pervenuteci, quasi nulla trapela del suo pensiero, che non dovette essere comunque troppo originale[2]. L'unico aspetto conosciuto riguarda il principio ultimo della realtà: Origene, a differenza di Plotino, non considera l'Uno come il principio ultimo al disopra dell'intelletto supremo (il Nous) e dell'essere, ma considerava questi ultimi come il principio di ogni realtà[2].
Questo porterebbe ad ascrivere la sua visione filosofica nel solco di un più tradizionale Medioplatonismo, piuttosto che al Neoplatonismo di Plotino[5].
Secondo la teoria di Arthur Hilary Armstrong, ricercatore dell'Università di Cambridge, non è del tutto da escludersi l'ipotesi che sia vissuto un Ammonio cristiano maestro dell'Origene cristiano, da non confondersi con l'Ammonio pagano che insegnò a Plotino, a Origene e al distinto Origene il filosofo (detto il Pagano). L'autore propende per la tesi più semplice, quella di un unico Ammonio maestro dei due Origene e di Plotino.[6]
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