Pachycormiformes | |
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Ricostruzione di Bonnerichthys, un pachicormiforme del Cretaceo | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Osteichthyes |
Sottoclasse | Actinopterygii |
Ordine | Pachycormiformes |
Generi | |
Asthenocormus Australopachycormus |
I pachicormiformi (Pachycormiformes) sono un gruppo di pesci ossei estinti, vicini all'origine dei teleostei. Vissero tra il Giurassico inferiore e il Cretaceo superiore (circa 195 - 85 milioni di anni fa) e i loro resti fossili sono stati ritrovati in tutti i continenti, con l'eccezione di Africa e Antartide.
Gran parte dei pachicormiformi erano di grandi dimensioni, e alcuni di essi (Leedsichthys) furono tra i più grandi pesci ossei mai esistiti, con una lunghezza di 10 - 15 metri. I pachicormiformi erano solitamente longilinei, con un corpo massiccio e grandi fauci; alcuni di essi svilupparono teste enormi e bocche ampie per una dieta a base di plancton, mentre altri si evolvettero come grandi predatori. Erano caratterizzati da lunghe pinne pettorali a forma di falce, i cui raggi erano biforcati solo nella parte finale, e pinne pelviche ridotte, un rostro osseo premascellare, e scaglie ancora dotate di ganoina come gli arcaici pesci ossei del gruppo dei paleonisciformi.
Era inoltre assente la supramaxilla, e l'osso mascellare non era in contatto con la serie opercolare; era presente l'interopercolare. Tra le caratteristiche che definiscono i pachicormiformi vi sono la presenza di un osso rostrodermetmoide che andava a formare il tetto delle fauci e che toccava le ossa frontali posteriormente e divideva le premascelle appaiate e le ossa nasali, l’assenza di ossa sopraorbitali (il margine dorsale dell’orbita era costituito dal dermosfenotico e quello posteriore da almeno nove infraorbitali di forma rettangolare), l’osso dermopterotico molto grande che racchiudeva il canale sensoriale sopratemporale.
L’ordine Pachycormiformes venne istituito da Berg nel 1940, ma a livello di famiglia il gruppo Pachycormidae era già stato descritto nel 1895 da Arthur Smith Woodward, per accogliere un gruppo di pesci ossei non teleostei di grandi dimensioni, tipici del Giurassico europeo. Resti di pachicormiformi sono stati poi ritrovati in varie zone del mondo: dall’Australia (Australopachycormus) al Sudamerica (Notodectes) all’Asia meridionale (Neopachycormus), ma la maggior parte dei fossili provengono comunque dai giacimenti giurassici europei, con numerosi generi e una notevole differenziazione morfologica.
I pachicormiformi presentano alcune caratteristiche intermedie tra i pesci ossei più arcaici, come la presenza di ganoina sulle squame e la morfologia delle fauci, e quelli più derivati (i teleostei), come la forma altamente idrodinamica del corpo e alcune caratteristiche del cranio. Non è chiaro, tuttavia, quale fosse il reale grado di parentela con altri gruppi di pesci mesozoici, come gli aspidorinchiformi e gli ittiodectiformi. Sembra che i pachicormiformi fossero alla base del grande gruppo dei teleostei, comprendenti la grande maggioranza dei pesci ossei attuali.
I più antichi resti fossili accertati di pachicormiformi risalgono al Giurassico inferiore, circa 195 milioni di anni fa, ma alcuni resti di dubbia attribuzione potrebbero risalire al Triassico, 15 milioni di anni prima.
In ogni caso, già nel Giurassico inferiore, accanto alle forme più basali come Euthynotus vi sono già animali più specializzati come Pachycormus, Saurostomus e Sauropsis, che nel giro di pochi milioni di anni daranno origine ai due principali gruppi di pachicormiformi: da una parte si svilupperanno quelli che diverranno i più grandi pesci ossei mai esistiti (Leedsichthys, del Giurassico medio inglese, raggiungeva forse i 15 metri di lunghezza) che si nutrivano di ingenti quantità di plancton filtrando acqua come le odierne balene; dall’altra vi sono forme predatrici, dal rostro allungato (ad esempio Hypsocormus e Orthocormus), che al culmine della loro evoluzione nel Cretaceo daranno origine a un bizzarro esempio simile all’attuale pesce spada (Protosphyraena). I pachicormiformi giganti prosperarono anche nel Cretaceo con Rhinconichthys e Bonnerichthys, per estinguersi verso la fine del periodo. Non sono noti pachicormiformi nel Cenozoico.
Di seguito è mostrato un cladogramma tratto dal lavoro di Friedman e colleghi (2010):
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Molti pachicormiformi erano veloci predatori pelagici, come Hypsocormus e Protosphyraena, mentre altri erano grandi pesci filtratori, come Asthenocormus e Leedsichthys. Altre forme meno note, come Ohmdenia, avevano forse una dieta specializzata a base di cefalopodi. I pachicormiformi, quindi, occuparono svariate nicchie ecologiche nel corso del Mesozoico.