Pacific Islanders | ||||
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Fondazione | 2004 | |||
Federazione | Figi Samoa Tonga | |||
Selezionatore | Quddus Fielea | |||
Record presenze | Seru Rabeni (9) | |||
Record punti | Seremaia Bai (35) | |||
Record mete | Kameli Ratuvou Sitiveni Sivivatu (4) | |||
Esordio | ||||
Australia 29-14 - Pacific Islanders Adelaide, 3 luglio 2004 | ||||
Migliore vittoria | ||||
Italia 17-25 Pacific Islanders Reggio Emilia, 22 novembre 2008 | ||||
Peggiore sconfitta | ||||
Irlanda 61-17 Pacific Islanders Dublino, 26 novembre 2006 |
I Pacific Islanders furono una selezione di rugby formata da giocatori provenienti dalle federazioni di Figi, Samoa e Tonga. La selezione fu fondata nel 2004, e compì tour ogni due anni, ma dal 2008 restò inattiva. La selezione era governata dalla Pacific Islands Rugby Alliance (PIRA).
L'esordio avvenne nel 2004 con alcuni match in terra australiana e neozelandese, compresa una sfida con il Sudafrica.
Nel tour 2006 nella prima partita affrontarono il Galles, reduce da un pareggio con l'Australia e che schierò in pratica le seconde linee[1]. Malgrado questo i gallesi si aggiudicarono il match, contro una squadra volenterosa, ma poco collaudata ed amalgamata[2].
Nel secondo incontro affrontarono gli scozzesi reduci da un facile successo con la Romania. Anche qui la partita venne vinta dai padroni di casa, grazie alla prestazione di Marcus Di Rollo[3].
Ancora più pesante fu la sconfitta con l'Irlanda, nell'ultima partita disputata al Lansdowne Road prima della ristrutturazione.
La squadra isolana ottenne la sua prima storica vittoria il 22 novembre 2008 allo Stadio Giglio di Reggio Emilia contro la nazionale dell'Italia per 25 a 17.
Nel luglio 2009, la Samoa Rugby Union decise di abbandonare l'alleanza lamentando di come il progetto non aveva prodotto i benefici finanziari sperati. Il presidente della SRU Su'a Peter Schuster motivò la decisione indicando la federazione internazionale come colpevole per aver limitato le possibilità di esibizione della selezione solo ogni quattro anni, e non più ogni due. Quindi rendendo poco redditizia l'adesione al PIRA[4].
Sin dallo scioglimento si cominciò a parlare di un possibile rilancio dapprima nel Super 12 e poi in un tour dei British and Irish Lions[5] ma non si concretizzò nulla[6].
La questione è tornata alla ribalta nel 2014, quando il Super Rugby era in procinto di allargarsi, si fece avanti la proposta di una franchigia che rappresentasse le isole del Pacifico, e nel 2020 quando, a causa della pandemia di Covid-19, il campionato dell'emisfero australe ha subito importanti rivoluzionamenti[7].
Adelaide 3 luglio 2004 | Australia | 29 – 14 referto | Pacific Islanders | Adelaide Oval (19 296 spett.)
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North Shore City 10 luglio 2004, ore 19:35 UTC+12 | Nuova Zelanda | 41 – 26 referto | Pacific Islanders | North Harbour Stadium (22 000 spett.)
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Gosford 17 luglio 2004, ore 19:35 UTC+10 | Sudafrica | 38 – 24 referto | Pacific Islanders | Central Coast Stadium (15 732 spett.)
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Cardiff 11 novembre 2006, ore 14:30 UTC | Galles | 38 – 20 referto | Pacific Islanders | Millennium Stadium (50 769 spett.)
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Edimburgo 18 novembre 2006, ore 18 UTC | Scozia | 34 – 22 | Pacific Islanders | Murrayfield (19 055 spett.)
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Dublino 26 novembre 2006, ore 14:45 UTC | Irlanda | 61 – 17 referto | Pacific Islanders | Lansdowne Road (43 000 spett.)
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Londra 8 novembre 2008, ore 14:30 UTC | Inghilterra | 39 – 13 | Pacific Islanders | Twickenham (55427 spett.)
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Montbéliard 15 novembre 2008, ore 14 UTC+1 | Francia | 42 – 17 | Pacific Islanders | Stadio Auguste Bonal (20000 spett.)
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Reggio Emilia 22 novembre 2008, ore 14 UTC+1 | Italia | 17 – 25 | Pacific Islanders | Stadio Giglio (13 595 spett.)
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