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Il pacritinib o SB1518 è un inibitore, attivo per via orale, della Janus chinasi (JAK), famiglia di enzimi (JAK1, JAK2, JAK3, TYK2), che agiscono interferendo e modulando i segnali della via enzimatica JAK-STAT. Il farmaco è sperimentato dall'aprile 2012 dalla CTI Biopharma.
Le citochine è noto giocano un ruolo chiave nel controllo della crescita cellulare e la risposta immunitaria. Molte citochine funzionano legandosi e attivando recettori delle citochinici di tipo I e di tipo II. Questi recettori a loro volta si basano sulla Janus chinasi (JAK) famiglia di enzimi che trasduce il segnale; ne consegue che i farmaci che inibiscono l'attività delle Janus chinasi bloccano la segnalazione citochinica.[1]
I segnali biochimici indotti dalle vie: JAK-STAT, sono i maggiori modulatori della espressione delle citochine infiammatorie.[2]
Più in particolare, le Janus chinasi fosforilano i recettori delle citochine attivati. Questi recettori fosforilati a sua volta reclutano fattori di trascrizione che modulano la trascrizione del geni: STAT. Ne consegue che questi inibitori hanno applicazione terapeutica nel trattamento di tumori e malattie infiammatorie.[3]
Il JAK2 è il target del farmaco pacritinib e questo enzima è nelle patologie mieloproliferative geneticamente alterato per una sostituzione di un aminoacidovalina con una fenilalanina in posizione 617 del gene JAK (2V617F);[2] questo gene è mutato nel 70% dei pazienti con malattie mieloproliferative.[4]
In una ricerca pubblicata nel febbraio del 2012, è stata valutata la molecola, sull'animale, per il trattamento dell'Artrite Reumatoide.[12]
In data 19 aprile 2012 la Cell Therapeutics, Inc. di Seattle e la S*BIO Pte Ltd di Singapore hanno annunciato la firma di un accordo secondo il quale la Cell Th. acquisirebbe i diritti mondiali su Pacritinib della S*BIO. Questo farmaco fino ad ora è considerato farmaco orfano sia in USA che in Europa.[13]
In data 17 giugno 2013 è stata annunciata la positiva conclusione di studi di Fase I e II, che hanno dimostrano la sicurezza e la tollerabilità nei pazienti affetti da neoplasia mieloide o linfoidi prevalentemente mielofibrosi.[14]
In data 8 febbraio 2016 la società, che intanto aveva cambiato la propria denominazione in CTI Biopharma,[15] ha reso noto di aver ricevuto una comunicazione dalla Food and Drug Administration che imponeva la sospensione parziale della sperimentazione del farmaco a causa degli eccessi di mortalità e dei gravi effetti collaterali.[16]
Nel gennaio del 2017 FDA ha revocato la sospensione della sperimentazione, tutti gli studi possono riprendere regolarmente. Un nuovo processo di fase 3 denominato PAC203 è stato avviato per valutare l'efficacia e la sicurezza del farmaco con la dose 200 mg 2 volte al giorno.
E. Hatzimichael, G. Georgiou; L. Benetatos; E. Briasoulis, Gene mutations and molecularly targeted therapies in acute myeloid leukemia., in Am J Blood Res, vol. 3, n. 1, 2013, pp. 29-51, PMID23358589.