Pagare alla romana (o fare alla romana) è un'espressione idiomatica della lingua italiana che significa solitamente dividere in parti uguali una spesa comune (tipicamente, il conto fra i commensali in occasione di una cena).[1] Il sottinteso è che il conto debba essere ripartito tra tutti i partecipanti, anziché essere pagato solo da uno o da pochi, come avviene per esempio in certi contesti culturalmente codificati.[2]
La locuzione ha avuto storicamente anche altri significati: il Grande dizionario della lingua italiana della UTET registra un uso letterario dell'espressione nel senso di "alla chetichella" ("partire alla romana": così o similmente in Carlo Goldoni, Gasparo Gozzi, Ippolito Nievo). L'espressione viene riferita anche alle vivande, se messe in comune dai commensali: in questo senso, essa è attestata nella letteratura ottocentesca.[1]
La connotazione tipicamente romanesca è forse spiegabile con il riferimento alle "romanate", termine in disuso che indica le tipiche merende fuori porta d'antica tradizione locale.[1] Il Grande dizionario UTET segnala anche il senso moderno, senza indicare però riferimenti in letteratura, il che fa pensare a una tradizione orale e popolare.[1]
Esiste anche una tradizione opposta, secondo cui "pagare alla romana" significa, al contrario, pagare nella misura delle vivande consumate (considerando ancora l'esempio della cena). Questa interpretazione è molto diffusa. In molte lingue esistono espressioni analoghe che indicano un pagamento in parti diverse (cioè proporzionate al consumo), come l'inglese Dutch Treat ("invito all'olandese"; ma anche Going Dutch, il cui senso è "fare all'olandese"). In italiano è presente anche l'espressione "pagare alla genovese", che significa, forse sulla base del pregiudizio secondo cui i genovesi sono tirchi, "pagare ognuno per conto suo".[3][4]