Il genere comprende orchidee epifite con fusti molto corti, a crescita monopodiale, caratterizzate da foglie carnose, alternate, di colore verde scuro, lunghe sino a 1 m che terminano con lunghe appendici "a coda di topo".[3]
Le grosse radici aeree sono verdi o biancastre per via dello strato protettivo che le riveste, detto velamen, e presentano attività fotosintetica.
L'infiorescenza, che origina da uno dei nodi del fusto, è composta da 4 a 10 fiori, variamente colorati, con un intenso profumo, simile a quello della cannella o della banana matura, a seconda delle specie; assomigliano vagamente a quelli del genere Phalaenopsis: il perianzio è composto da sepali e petali obovato-lanceolati e un labello trilobato e privo di sperone. Il ginostemio, cilindrico-clavato, contiene due pollinodi.
È meglio coltivare le Paraphalaenopsis su sughero o su altri legni idonei: sono molto sensibili ai ristagni d'acqua nel colletto. Richiedono molta luce, a volte anche sole diretto, e temperature calde. Hanno bisogno di molta acqua e di un ambiente piuttosto umido; nel remoto caso che la pianta sia in vaso si consiglia di innaffiare una o due volte a settimana. Il composto da usare in una eventuale invasatura deve essere composto da corteccia di pino e sfagno.[senza fonte]
^(EN) Chase M.W., Cameron K.M., Freudenstein J.V., Pridgeon A.M., Salazar G., van den Berg C., Schuiteman A., An updated classification of Orchidaceae, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 177, n. 2, 2015, pp. 151–174, DOI:10.1111/boj.12234.
^ab(EN) Paraphalaenopsis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 25 febbraio 2021.
(EN) Chase M.W., Cameron K.M., Freudenstein J.V., Pridgeon A.M., Salazar G., van den Berg C. & Schuiteman A., An updated classification of Orchidaceae (PDF), in Botanical Journal of the Linnean Society, 177 (2), 2015, pp. 151-174.