Partito Cristiano d'Austria

Partito Cristiano d'Austria
Christliche Partei Österreichs
LeaderRudolf Gehring
StatoAustria (bandiera) Austria
SedeVienna
Fondazione15 ottobre 2005
IdeologiaCristianesimo sociale,
Conservatorismo nazionale
CollocazioneCentrodestra
Gruppo parl. europeoPartito Popolare Europeo
Affiliazione internazionaleUnione Democratica Internazionale,
Internazionale Democratica Centrista
Seggi Nationalrat
0 / 183
Seggi Bundesrat
0 / 62
Seggi Europarlamento
0 / 19
Sito webSito ufficiale dell'CPO

Il Partito Cristiano d'Austria (in tedesco Christliche Partei Österreichs, CPÖ) è un partito politico austriaco, di orientamento democristiano e conservatore.

Il partito venne fondato nell'ottobre 2005 e stato registrato il 23 gennaio 2006, col nome di Die Christen ("I Cristiani"). Fin da subito il partito assunse posizioni cristiane conservatrici sui temi sociali, favorendo il ruolo della famiglia, della religione e chiedendo un ridotto intervento pubblico.[1] Il 27 settembre 2007 ha annunciato un'iniziativa di legge popolare (in tedesco Volksbegehren) sul tema dei bambini e delle famiglie.

Il partito si presentò per la prima volta a una competizione elettorale nelle elezioni statali in Bassa Austria del 2008, in cui ottenne lo 0,8% dei voti.[2] Nelle elezioni parlamentari del 2008, il partito ha ricevuto 31080 voti, pari allo 0,64% dei voti.[3] Nelle elezioni statali nello stesso anno raggiunse l'1% in Voralberg[1] e l'1,4% in Tirolo.[4][5] Nel 2009 il partito assunse la denominazione attuale.[1]

Rudolf Gehring, il presidente del partito, decise di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2010. In assenza di un candidato del Partito Popolare, Gehring ricevette il 5,4% dei voti,[6][1] registrando il miglior risultato di sempre di un candidato del Partito Cristiano ad una elezione nazionale.[7]

Negli anni successivi il partito si è presentato a diverse elezioni statali, senza mai superare l'1%. Nelle elezioni parlamentari del 2013 riuscì a presentarsi solo nei Länder di Burgenland, Alta Austria, Stiria e Vorarlberg, ottenendo 6647 voti, pari allo 0,1%.[8] In occasione delle elezioni europee del 2014 il partito ha sostenuto la lista dei Reformkonservativen ("Conservatori riformisti") fondata da Ewald Stadler, ex europarlamentare dell'Alleanza per il Futuro dell'Austria, che tuttavia ottenne l'1,18% e nessun eletto.[9]

Il partito nell'ottobre del 2020 propose una legge di iniziativa popolare denominata "Für Impf-Freiheit" (lett. "Per la libertà vaccinale") per opporsi all'obbligo di vaccinazioni contro il Covid-19. La proposta venne sottoscritta da un totale di 259 149 elettori, vale a dire il 4,06% degli aventi diritto. La proposta tuttavia non venne votata dal Nationalrat, che l'anno successivo introdusse invece l'obbligo vaccinale contro il Covid-19.[10]

Risultati elettorali

[modifica | modifica wikitesto]
Elezione Voti % Seggi
Parlamentari 2008 31 080 0,64
0 / 183
Parlamentari 2013 6 647 0,14
0 / 183
Parlamentari 2017 425 0,01
0 / 183
Parlamentari 2019 260 0,00
0 / 183

Presidenziali

[modifica | modifica wikitesto]
Anno Candidato

supportato

1º Turno 2º Turno
Voti % Voti %
2010 Rudolf Gehring 171 668 5,43 (3.º)
  1. ^ a b c d (EN) Tom Lansford e Tom Muller, Political Handbook of the World 2012, SAGE Publishing, 2012, p. 89.
  2. ^ (DE) Landtagswahlen in Niederösterreich 1945 - 2008, su wien-konkret.at. URL consultato il 23 gennaio 2025 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2008).
  3. ^ Nationalratswahlen 2008, su bundeswahlen.gv.at.
  4. ^ (DE) Sieben Listen buhlen um die Gunst der Tiroler, in Die Presse, 8 maggio 2008.
  5. ^ Landesergebnis Tirol, su wahlen.tirol.gv.at. URL consultato il 23 gennaio 2025 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
  6. ^ (EN) Global Austria Austria's Place in Europe and the World, Innsbruck University Press, 2016, p. 339, ISBN 9783903122406. URL consultato il 20 gennaio 2024.
  7. ^ (DE) Bundesministerium für Inneres, Bundespräsidentenwahl 2010, su bmi.gv.at.
  8. ^ (DE) Österreich, Endergebnis inklusive aller Wahlkartenergebnisse, su bundeswahlen.gv.at.
  9. ^ (DE) Matthias Belafi, Die Europawahl 2014 in Österreich, in Michael Kaeding e Niko Switek (a cura di), Die Europawahl 2014. Spitzenkandidaten, Protestparteien, Nichtwähler, Wiesbaden, Springer VS, 2015, p. 200, DOI:10.1007/978-3-658-05738-1, ISBN 978-3-658-05737-4.
  10. ^ (DE) Klaus Poier, Direkte Demokratie in Österreich – Landesbericht 2020/2021 (PDF), in Jahrbuch für direkte Demokratie 2021, Nomos Verlag, 2023, DOI:10.5771/9783748939047-160.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  • (DE) Sito ufficiale, su oevp.at (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2012).