Passato professionista nel 1994 con la Festina, si fece notare per le sue abilità di scalatore.
Tra i suoi successi spicca la vittoria nella sesta tappa del Giro d'Italia 1996, nella quale conquistò anche la maglia rosa, conservata tuttavia una sola giornata.
Nel 1998 venne coinvolto, unitamente a tutta la sua squadra, nello scandalo-doping denominato affaire-Festina. Dopo aver inizialmente negato di aver utilizzato qualunque sostanza illecita, nel corso del processo di Lilla ammise l'assunzione di EPO. Venne quindi sospeso per due mesi dall'attività sportiva[1]
Tuttavia nel 2001 venne trovato positivo ad un controllo antidoping effettuato dopo il prologo del Giro d'Italia, che evidenziò l'utilizzo di EPO[1], costringendolo a terminare la carriera.