Il patent pool è un consorzio di almeno due compagnie e che si accordano per scambiarsi licenze brevettuali, relative ad una particolare tecnologia.
Uno dei primi patent pool fu formato nel 1856 dai manifatturieri Grover, Baker, Singer, Wheeler e Wilson, che si accusavano l'un l'altro di infrazione sulla legge dei brevetti. Orlando B. Potter, avvocato e presidente della Grover and Baker Company, propose che piuttosto che perseguire legalmente i loro interessi, fosse più conveniente scambiarsi i brevetti.
Come nell'esempio citato, molte industrie non potrebbero funzionare senza patent pool, dal momento che i costi di coordinamento (rischio, negoziati ecc.) sarebbero troppo alti. I patent pool sono i soli esempi di casi in cui i membri di un'industria altamente competitiva si legano in una causa comune per creare alcune risorse che siano di beneficio collettivo.
Alcuni esempi:
In un esempio più moderno un patent pool fu formato da circa 20 compagnie attive nel RFID domain.
Il patent pool non elimina il rischio, bensì lo tempera. I detentori di brevetti (inclusi anche altri patent pool) al di fuori dei pool possono creare costi e rischi per l'industria. Difetti nella progettazione della governance del pool possono portare alla rottura dell'accordo nel gruppo.
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