Il Patriarca di tutta la Bulgaria è il patriarca della Chiesa ortodossa bulgara, ovvero la massima autorità ecclesiastica di una Chiesa ortodossa autocefala nazionale afferente alla comunione delle Chiese ortodosse. Il patriarca è ufficialmente designato come Patriarca di tutta la Bulgaria e Metropolita di Sofia. Dal 30 giugno 2024 il patriarca è Daniele.
Dopo la caduta della capitale del Secondo Impero Bulgaro, Tărnovo, nelle mani degli Ottomani nel 1393 e l'esilio del Patriarca Eutimio, la Chiesa bulgara autocefala fu soppressa. La diocesi bulgara fu nuovamente subordinata al Patriarcato di Costantinopoli.
Le condizioni per la restaurazione del Patriarcato bulgaro furono create dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1945 il Patriarca di Costantinopoli riconobbe l'autocefalia della Chiesa bulgara. Nel 1950 il Santo Sinodo adottò un nuovo statuto che aprì la strada alla restaurazione del patriarcato e nel 1953 elesse il metropolita di Plovdiv, Cirillo, patriarca bulgaro. Dopo la morte del patriarca Cirillo nel 1971, la Chiesa elesse al suo posto Maxim, metropolita di Loveč,[4] che fu patriarca bulgaro fino alla sua morte nel 2012. Il 24 febbraio 2013 Neofito è stato eletto nuovo patriarca che si è spento 13 marzo 2024.
Isaia[5] (865-867) - inviato da Costantinopoli; capo della missione di Costantinopoli, arrivato a Pliska nell'864, e primo vescovo della Bulgaria;[6] guidò il battesimo del popolo bulgaro da parte di Boris I, nell'865, e guidò la neonata eparchia di Bulgaria, fino all'emergere della missione papale[5]
Primati della Chiesa patriarcale di Bulgaria, con sedi a Preslav, Drustar, Sredets, Voden, Moglena, Prespa e Ohrid, stabilite presso il Concilio di Preslav.
Leonzio I (919-927) - non riconosciuto dal Patriarca di Costantinopoli[12]
Demetrio I (927-930) - non riconosciuto dal Patriarca di Costantinopoli[12]
Dopo la caduta del Primo Impero bulgaro sotto il dominio bizantino nel 1018, la Chiesa fu privata del titolo patriarcale e ridotta al rango di Arcivescovado autocefalo di Ocrida; nel 1767 esso fu posto sotto la tutela del Patriarca di Costantinopoli. Gli arcivescovi di Ohrid portavano il titolo di arcivescovo di Bulgaria, ma col tempo smisero di associare l'origine della loro Chiesa al Patriarcato di Preslav. Una Chiesa bulgara separata fu creata con la fondazione del Secondo Impero Bulgaro nel 1186.
Primati della Chiesa Patriarcale di Bulgaria, con sede a Tarnovo.
Basilio I (1186-1232) - non riconosciuto dal Patriarca di Costantinopoli
San Gioacchino I (1232-1246) - titolo di Patriarca canonicamente riconosciuto dai Patriarchi ortodossi nel 1235
Bessario (1246)
Basilio II (1246–1254)
Basilio III (1254-1263)
Gioacchino II (1263-1272)
Ignazio (1272–1277)
Macario (1277–1284)
Gioacchino III (1284-1300)
Doroteo (1300-1315)
Romano (1315-1325)
Teodosio I (1325–1337)
Giovanni I (1337–1340)
Simeone (1341–1348)
Teodosio II (1348–1363)
Giovanni II (1363-1375)
Sant'Eutimio I (1375-1384) - ultimo patriarca bulgaro a Tarnovo.
Dopo la caduta del Secondo Impero Bulgaro e la morte del patriarca Eutimio nel 1402, le diocesi della Bulgaria settentrionale furono subordinate alla Metropoli di Tarnovo, come parte del Patriarcato ecumenico. A volte i metropoliti di Tarnovo portavano anche il titolo di esarca di Bulgaria.
Capi della Chiesa bulgara residenti a Costantinopoli.
Ilario (1872) - titolo di Esarca concesso dal decreto (firmano) del sultano Abdulazize, promulgato il 28 febbraio 1870; residenza a Costantinopoli; non riconosciuto dal Patriarca di Costantinopoli si dimise dopo soli quattro giorni
Antimio I (1872-1877), presidente nel 1879 dell'assemblea nazionale
Giuseppe I (1877-1915) - residenza a Costantinopoli, poi a Sofia
Vicepresidenti del Santo Sinodo di Bulgaria (dal 1915 al 1945)
^(BG) Patriarchs of Preslav (XML), su sito ufficiale della Chiesa ortodossa bulgara. URL consultato il 3 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
^(EN) Demetrius Kiminas Kiminas, The Ecumenical Patriarchate, Wildside Press LLC, 2009, p. 15. URL consultato il 30 dicembre 2023.