Un pentimento in arte è un ripensamento in corso d'opera che un artista mette in atto, mascherando la versione precedente che non ritiene soddisfacente.[1]
Questi cambiamenti in pittura sono spesso occultati con più strati di colore, ma non è infrequente che essi appaiano visibili anche a occhio nudo, tramite sottili differenze di tonalità, magari per effetto del tempo che ha reso più sottile lo strato esterno. In altri casi i pentimenti sono visibili a raggi X.
Oltre all'interesse per ricostruire il processo creativo, il pentimento è anche un fondamentale strumento in fase attributiva: solo un originale presenta pentimenti, mai le copie.
Anche in scultura è possibile avere dei pentimenti, ma in genere essi non lasciano tracce. Celebri sono ad esempio i ripensamenti di Michelangelo nel Mosé, che portarono l'artista a riscolpire, con grande prova di virtuosismo, intere parti come la testa e il ginocchio.