Peperone di Senise (IGP) | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Regione | Basilicata |
Dettagli | |
Categoria | ortofrutticolo |
Riconoscimento | I.G.P. |
Settore | Ortofrutticoli e cereali |
Provvedimento | Reg. CE n.1263/96 (GUCE L. 163/96 del 02.07.1996) |
Il peperone di Senise è una varietà di peperone tipica di Senise, comune in provincia di Potenza.
È una cultivar di Capsicum annuum dolce, con pericarpo sottile e basso contenuto di acqua.[1] Dal 1996, il peperone di Senise è riconosciuto come prodotto ortofrutticolo a indicazione geografica protetta (IGP).[2]
Presenta una forma appuntita, ad uncino o a tronco, a seconda del tipo. Ha un sapore dolce ed un colore che varia dal verde al rosso porpora, quando maturo, e si caratterizza per le dimensioni e la polpa sottile (da 1,5 a 2,2 mm). Il peduncolo è ben saldato alla bacca, tale da non staccarsi nemmeno ad essiccazione avvenuta. Il prodotto secco si deve presentare in collane (dette serte) di lunghezza variabile da 1,5 a 2 m.[3] Viene commercializzato fresco, secco ed in polvere.
La zona di produzione comprende le aree limitrofe al comune di Senise che si affacciano sulla valle del Sinni e sull'Agri. Sin da quando il peperone arrivò in Italia, tra il 1500 e il 1600, gli agricoltori senisesi selezionarono una varietà che, con il passare del tempo, diventerà una delle più pregiate a livello nazionale.[4] Inizialmente questa solanacea crebbe e si sviluppò in un panorama agricolo caratterizzato soprattutto dall'autoconsumo, diventando successivamente una coltura sempre più specializzata e quindi capace di garantire un reddito.
L'uso più popolare del peperone di Senise è quello di essere essiccato, trasformandosi in un peperone croccante noto come "crusco", elemento essenziale della cucina lucana. L'essiccazione dei Peperoni di Senise avviene secondo metodi locali naturali per mezzo di esposizione indiretta ai raggi solari in lunghi serti appesi in siti soleggiati ed aerati. Un ultimo passaggio rapidissimo nel forno elimina ogni residuo di umidità ed agevola la eventuale successiva molitura per ottenere una spezia nota in gergo come zafaran p'sat, poiché ricorda, per colore e struttura, il classico zafferano.[5] Viene anche usato fresco come peperone ripieno (zafaran chin) con l'aggiunta di aglio, mollica e alici.
La produzione ricade nel comune di Senise ed in altri comuni limitrofi delle province di Potenza e Matera. Per ottenere la denominazione "peperoni di Senise" occorre che gli stessi siano prodotti in una delle seguenti zone:[2]
Al peperone di Senise è dedicata una sagra nota come U strittul ru zafaran (il vicolo del peperone), organizzata, annualmente, l'11 agosto.[6]