Presenta un carapace discoidale appiattito, che negli adulti raggiunge i 3–4 cm di diametro, di colore rosso-brunastro con venature azzurrastre. Le zampe, il cui margine anteriore è dotato di una fila di spine, presentano anelli giallastri in corrispondenza delle articolazioni. I massillipedi presentano anch'essi dei piccoli processi spinosi.
È una specie generalmente erbivora, o per meglio dire algivora, caratteristica che lo differenzia dalla maggior parte dei granchi del piano infralitorale del mar Mediterraneo e che almeno in parte ne spiega la facilità di propagazione in quest'area . Di recente però, vi sono alcuni avvistamenti che testimonierebbero anche la loro indole onnivora. Nelle coste della Sicilia, specialmente nelle spiagge fra Cefalù, Finale di Pollina e Tusa, non è raro vederli con piccoli pesci/altri crostacei, nelle grinfie delle loro chele[13].
Nonostante le differenti abitudini alimentari è un potenziale competitore per alcune specie autoctone mediterranee quali Pachygrapsus marmoratus ed Eriphia verrucosa, con le quali condivide l'habitat[14].
Un recente studio ha dimostrato come il Ghiozzo Paganello (Gobius paganellus) sia in grado di predarlo in maniera efficiente, contribuendo quindi a ridurre l'abbondanza di questa specie invasiva[15].
^ab Garcia L and Reviriego B, Presència del grank subtropical Percnon gibbesi (H. Milne Edwards, 1853),(Crustacea, Decapoda, Grapsidae) a les Illes Balears. Primera cita a la Mediterrània occidental, in Bolleti de la Societat d’Història natural de les Balears 200; 43: 81-89.
^ Borg J.J. & Attard-Montalto J., The grapsid crab Percnon gibbesi (Milne Edwards, 1853) (Crustacea, Decapoda, Brachyura), a new addition to the marine fauna of Malta., in Central Mediterranean Naturalist 2002; 3: 159–160.
^ Russo G.F., Villani G., Diffusione nel Tirreno Centrale della specie alloctona Percnon gibbesi. (Decapoda, Grapsidae), in Biol. Mar. Medit. 2005; 12 (1): 329-339.