Phantom Bride singolo discografico | |
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Artista | Deftones |
Pubblicazione | 7 giugno 2016 |
Durata | 4:26 |
Album di provenienza | Gore |
Genere | Rock alternativo |
Etichetta | Reprise |
Produttore | Matt Hyde, Deftones |
Registrazione | Megawatt Recording, Studio City (California) Far from Earth Films, Bend (Oregon) |
Deftones - cronologia | |
Phantom Bride è un singolo del gruppo musicale statunitense Deftones, pubblicato il 7 giugno 2016 come quarto estratto dall'ottavo album in studio Gore.[1]
Penultima traccia presente nell'album, Phantom Bride ha visto la partecipazione del chitarrista degli Alice in Chains Jerry Cantrell, il quale esegue un assolo di chitarra nella sezione centrale del brano, fatto insolito nella carriera dei Deftones.[2] Proprio riguardo alla scelta di includere un assolo, il frontman Chino Moreno ha dichiarato:[2]
«Avevamo questo spazio nel brano e ci scherzavamo sopra dicendo "cosa succede se ci infiliamo sopra un assolo di chitarra?" Non facciamo mai assoli di chitarra; non so suonarli e Stephen probabilmente sì ma non vuole, perciò non li abbiamo [nei nostri brani]. Non è che odiamo gli assoli di chitarra, a volte entrano in gioco e sollevano un brano. In un senso tradizionale, la terza strofa di un brano è un po' come il canto della chitarra. Ho suggerito di chiamare Jerry per vedere se lui sarebbe stato interessato a riempire quello spazio. Lo conoscevamo da anni e pensavo sarebbe stato interessante se fosse venuto giusto per improvvisarlo ed è ciò che si ascolta nel brano.»
In seguito alla pubblicazione di Gore, diversi critici specializzati del settore hanno espresso un parere perlopiù positivo relativo al brano e in particolar modo all'assolo di Cantrell.[3][4][5] Neil Z. Yeung di AllMusic ha definito il brano il «pezzo fondamentale dell'album»,[6] parere condiviso anche da Craig Jenkins di Noisey, il quale ha aggiunto che esso risulta essere «una bella sintesi della voce disincarnata di Chino Moreno, del timbro pesante del chitarrista Stephen Carpenter, dell'estetica spettrale del tastierista Frank Delgado e del finale massiccio [da parte] del bassista Sergio Vega e del batterista Abe Cunningham.»[7] Jonathan Barkan di Bloody Disgusting ha invece elogiato il brano definendolo «un altro esempio di un pezzo assolutamente fantastico che trasuda la foschia sognante unica per il quale i Deftones sono noti. Esso spinge i confini di ciò che il gruppo ha realizzato in passato e sembra essere un meraviglioso passo in avanti.»[8]
Classifica (2016) | Posizione massima |
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Stati Uniti (mainstream rock)[9] | 8 |