Phytosauria | |
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Ricostruzione museale di Paleorhinus | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Sauropsida |
Clade | Crurotarsi |
Ordine | † Phytosauria von Meyer, 1861 |
Famiglia | † Phytosauridae Jaeger, 1828 |
Sinonimi | |
Parasuchia Huxley, 1875 | |
Generi | |
I fitosauri (Phytosauria), altrimenti noti come parasuchi (Parasuchia), sono un gruppo di rettili estinti dall'aspetto simile a quello dei coccodrilli, vissuti nel Triassico.
L'aspetto di questi animali non deve trarre in inganno: benché molto simili a coccodrilli, i fitosauri non erano strettamente imparentati con gli attuali abitatori dei grandi fiumi. Le loro parentele vanno comunque ricercate all'interno del gruppo degli arcosauromorfi, che comprende i dinosauri, gli pterosauri, i protorosauri e, appunto, i coccodrilli. Molte caratteristiche primitive, soprattutto nelle zampe, pongono i fitosauri alla base di questo grande gruppo.
La caratteristica più strana di questi animali era il cranio: il rostro era lungo e sottile, ma le narici erano poste in alto, proprio davanti agli occhi. In questo modo i fitosauri potevano rimanere immersi nell'acqua lasciando emergere solo le narici per respirare, e potevano tendere agguati alle loro prede. Il corpo era lungo e relativamente piatto, con arti corti e dotati di forti artigli; la coda, appiattita lateralmente, poteva essere utile durante il nuoto, ondeggiando e sospingendo l'animale in avanti.
Un'importante differenza rispetto ai coccodrilli era data dall'assenza, nei fitosauri, di un palato secondario. I coccodrilli, dotati di questa struttura, possono respirare quando sono parzialmente sommersi, anche se la bocca è piena d'acqua. I fitosauri, invece, usavano le narici poste in cima al cranio per aspirare l'aria quando stavano sott'acqua. Inoltre, le zampe dei fitosauri erano strutturalmente più primitive di quelle dei coccodrilli, anche se impronte fossili indicano che i fitosauri potevano muoversi con un'andatura semieretta sulla terraferma e non trascinavano la coda come invece usano fare i coccodrilli.
La corazza dei fitosauri era ancora maggiore di quella presente nei loro omologhi viventi: la gola e la schiena di questi animali erano protette da pesanti placche, e il ventre era rinforzato con una serie di coste addominali. Le placche ossee si rinvengono spesso isolate e sono importanti indicatori stratigrafici.
I fitosauri sono caratterizzati da tre tipologie del cranio, che sembrerebbero essere indipendenti dai vincoli filogenetici. In un mirabile esempio di evoluzione convergente, anche i moderni coccodrilli esibiscono una simile diversità morfologica.
Di seguito è riportato un cladogramma basato sugli studi di Stocker (2012):[1]
Phytosauria |
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