Pireico

Pireico ritratto nella Galleria della pittura antica al Nuovo Ermitage

Pireico (in greco antico: Πειραιικός?, Peiraikos; in latino Piræicus) (fl. III secolo a.C.) è stato un pittore greco antico del periodo ellenistico, ricordato da Plinio nella sua Naturalis historia come "pittore di cose sordide".

Le fonti letterarie che hanno tramandato il nome di questo pittore sono Plinio (Nat. hist., XXXV, 112) e Properzio (III, 9, 12). Benché non se ne conosca il periodo di appartenenza è stato assegnato all'età ellenistica per la tipologia dei soggetti trattati, ossia soggetti semplici per i quali è stato dalle fonti nominato rhyparogràphos (lett. "pittore di cose sordide"). In realtà eseguiva scene tratte dalla natura e dalla vita quotidiana. Ernst Gombrich, in Norma e Forma (1966), ha evidenziato come sia stata proprio la descrizione pliniana della figura di Pireico (originariamente dotata di connotazioni negative) a fornire alla pittura di genere e agli artisti specializzati in soggetti minori una sorta di credito, o spazio, all'interno della rigida teoria artistica rinascimentale.

  • Lucia Guerrini, Peiraikos, in Enciclopedia dell'arte antica classica e orientale, vol. 6, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1965. URL consultato il 5 luglio 2013.
  • Ernst Hans Gombrich, Norma e forma. Studi sull'arte del Rinascimento, traduzione di Vincenzo Borea, Saggi, n. 504, Torino, Giulio Einaudi Editore, 1973, pp. 164-165, SBN RAV0070411.

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