Polystachya Hook., 1824 è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Orchidacee che comprende oltre 200 specie.[1]
Il nome deriva dal greco polys (molto) e stàchys (spiga), per via delle numerose infiorescenze che alcune specie producono.[2]
Questo genere di orchidee comprende specie sia terrestri che epifite, caratterizzate dalla presenza di quattro pollinii. Alcune specie sono dotate di pseudobulbi e fusti fogliari.
La maggior parte delle specie si riproduce per impollinazione entomofila ad opera di insetti apoidei. Alcune specie, tra cui Polystachya concreta, possono praticare l'autoimpollinazione.[3]
Originario prevalentemente dall'Africa tropicale, ne esistono tuttavia alcune specie che provengono dall'Asia e dall'America.
- Polystachia bicarinata – originaria del Kenya, Uganda e Tanzania, presenta pseudobulbi a forma di cono, le foglie sono lanceolate e i racemi sono penduli, i fiori possono raggiungere i 2 o 3 cm, hanno i petali rosa e il labello bianco
- Polystachia pubescens – originaria dell'Africa orientale e del sud Africa presenta pseudobulbi agglomerati ed è alta non più di 10 cm, i fiori sono profumati di colore giallo con piccole linee viola, il labello è pubescente all'interno (da cui il nome)
- Polystachia leonensis – originaria della Sierra Leone ha foglie corte e pseudobulbi di piccole dimensioni con rizomi striscianti, i piccoli fiori hanno stelo eretto e sono di colore verde con sfumature viola, il labello è di colore bianco con i lobi laterali viola
Per la coltivazione di questo genere di orchidee è necessaria una serra calda e umida dove nel periodo invernale la temperatura non scenda al di sotto dei 16 °C. Le piante vanno coltivate in vasi di piccole dimensioni con un terriccio composto da osmunda e sfagno in parti uguali.
Le annaffiature dovranno essere regolari e frequenti nel periodo estivo mentre dovranno essere molto ridotte in inverno, in modo da permettere un periodo di riposo alla pianta. La posizione dovrà essere ombreggiata; la moltiplicazione avviene per divisione della pianta nel periodo primaverile.
- ^ (EN) Polystachya, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 23 febbraio 2021.
- ^ (EN) Chase M.W., Cameron K.M., Freudenstein J.V., Pridgeon A.M., Salazar G., van den Berg C., Schuiteman A., An updated classification of Orchidaceae, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 177, n. 2, 2015, pp. 151–174, DOI:10.1111/boj.12234.
- ^ (EN) Cingel NA, An atlas of orchid pollination: America, Africa, Asia and Australia, CRC Press, 2001, p. 128, ISBN 978-90-5410-486-5.
- (EN) Chase M.W., Cameron K.M., Freudenstein J.V., Pridgeon A.M., Salazar G., van den Berg C. & Schuiteman A., An updated classification of Orchidaceae (PDF), in Botanical Journal of the Linnean Society, 177 (2), 2015, pp. 151-174.