Quella del 1957 fu la quarantunesima assegnazione dei Premi Pulitzer e vide il conferimento di tredici premi in quattordici categorie, otto relative al mondo del giornalismo e sei relative al mondo della letteratura, della drammaturgia e della musica, a cui fu aggiunta una menzione speciale nel campo della narrativa.[1]
In quest'edizione, la giuria fu composta da 15 membri, tra cui il presidente della Columbia University, Grayson Kirk, e fu presieduta da Joseph Pulitzer, redattore del St. Louis Post-Dispatch nonché omonimo figlio del fondatore dei premi Pulitzer, Joseph Pulitzer.[2]
Wonder Why My Parents Didn't Give Me Salk Shots?, vincitrice del premio per la miglior vignetta editorialeLo scatto più significativo della sequenza fotografica ritraente il naufragio dell'Andrea Doria, vincitrice del Premio Pulitzer per la fotografia del 1957
Chicago Daily News, per il determinato e coraggioso servizio reso dall'esposizione di una frode da 6,15 milioni di dollari messa in atto nell'ufficio del revisore dei conti dello Stato dell'Illinois, che ha portato all'incriminazione, alla condanna e all'incarcerazione del revisore dei conti dello Stato Orville Hodge e di suoi altri complici, nonché a una revisione delle procedure statali onde impedire la reiterazione di un simile crimine.
James Reston, del The New York Times, per la suoi encomiabili servizi sulla politica nazionale, comprendente sia dispacci di cronaca che resoconti interpretativi, di cui un notevole esempio è stata la sua analisi in cinque parti degli effetti della malattia del presidente Eisenhower sul funzionamento del ramo esecutivo del governo federale.
Buford Boone, del Tuscaloosa News, per i suoi coraggiosi editoriali sul tema della segregazione razziale, pubblicati in una comunità particolramente affetta da tale problema, ci cui un notevole esempio è rappresentato dall'articolo What A Price For Peace del 7 febbraio 1956.