Il nome della località Prima Porta viene riportato per la prima volta in un documento dell'anno 1225 nel quale si parla di terre poste ad Primam Portam[5]. Anteriormente all'anno 1225 tale zona veniva denominata Lubrae. Il toponimo Prima Porta traeva origine dall'arco monumentale posto sulla via Flaminia, rimasto intatto fino alla metà del XVII secolo e di cui oggi rimane solo un frammento adiacente alla parrocchia dei Santi Urbano e Lorenzo. Secondo Antonio Nibby, la cortina che componeva tale arco presentava un carattere formale riconducibile alla fase onoriana delle mura aureliane e dunque probabilmente eretto all'inizio del V secolo.
Nel 1941 il cardinale Geremia Foffi consacró il cimitero Flaminio comunemente chiamato cimitero di Prima Porta, che con i suoi 140 ettari di estensione è il più grande cimitero d'Italia.
Cappella del Casale di Malborghetto, su via Barlassina (km. 19 di via Flaminia). Cappella del XVIII secolo. 42.052178°N 12.486908°E42°03′07.84″N, 12°29′12.87″E
Luogo sussidiario di culto della parrocchia dei Santi Urbano e Lorenzo a Prima Porta.
Villa romana del Cimitero Flaminio, su viale di Villa Romana (I miglio di via Tiberina). Villa del I secolo a.C.[7]42.011856°N 12.50009°E42°00′42.68″N, 12°30′00.32″E
Villa della via Tiberina, su via Tiberina (I miglio di via Tiberina). Villa del I secolo a.C.[8]42.006831°N 12.501266°E42°00′24.59″N, 12°30′04.56″E
Cisterna romana presso la Villa di Livia, su piazza di Saxa Rubra. Cisterna del I secolo a.C. 42.001325°N 12.493242°E42°00′04.77″N, 12°29′35.67″E
Tomba delle Centocelle, su via Flaminia. Sepolcro del periodo imperiale. 42.023979°N 12.486861°E42°01′26.32″N, 12°29′12.7″E
Arco presso Santi Urbano e Lorenzo, all'inizio di via della Villa di Livia. Arco del periodo imperiale. 42.001272°N 12.492746°E42°00′04.58″N, 12°29′33.89″E
Tummulo di Monte Oliviero, su via del Fosso di Monte Oliviero. Sepolcro etrusco. 42.014218°N 12.448017°E42°00′51.18″N, 12°26′52.86″E
Villa della Terma, su via Flaminia, sponda destra della marrana di Prima Porta. Villa del III secolo[10]
Fra il 1906 e il 1932 la località era servita da una fermata della tranvia Roma-Civita Castellana, gestita dalla Società Romana per le Ferrovie del Nord (SRFN).
^Separata dal fiume Tevere, dal punto 42.07308°N 12.551191°E42°04′23.09″N, 12°33′04.29″E fino alla confluenza della marrana di Prima Porta 41.995147°N 12.501164°E41°59′42.53″N, 12°30′04.19″E.
^Separata dalla marrana di Prima Porta, dalla sua confluenza nel fiume Tevere a via della Giustiniana, quindi da questa fino al ponte sul torrente Valchetta 41.997823°N 12.453597°E41°59′52.16″N, 12°27′12.95″E.
^Separata da torrente Valchetta, nel tratto dal ponte di via della Giustiniana fino alla confluenza del fosso Pantanacci 42.000338°N 12.449377°E42°00′01.22″N, 12°26′57.76″E.
^Separata dal fosso Pantanacci, dalla confluenza col torrente Valchetta al punto 42.02424°N 12.429507°E42°01′27.26″N, 12°25′46.23″E.
^ Antonio Nibby, Analisi storico-tipografico-antiquaria della Carta de' dintorni di Roma, III, Roma, Tipografia delle Belle Arti, 1837, pp. 36-37-38.
Enrico Camaleone, Prima Porta ad Saxa Rubra (PDF), in Capitolium. Rivista di Roma, anno XLI, nº 7-8, Roma, Arti Grafiche Vecchioni & Guadagno, 1966. URL consultato il 17 giugno 2020.
Vittorio D'Amico, Prima Porta Labaro e Grottarossa: Storia, immagini e attualità, Roma, Arti Grafiche San Marcello, 2011.
Marina De Franceschini, Ville dell'Agro romano, Roma, L'Erma di Bretschneider, 2005, ISBN978-88-8265-311-8.
Carlo Pietrangeli, L'arco di Malborghetto (PDF), in Capitolium. Rassegna mensile del Comune di Roma, anno XXV, nº 11-12, Roma, Tumminelli - Istituto Romano di Arti Grafiche, 1950. URL consultato il 17 giugno 2020.
Bruno Regni e Marina Sennato, Il complesso parrocchiale di Prima Porta (PDF), in Capitolium, anno XLIX, n. 1, Roma, Edizione del Comune di Roma, 1974. URL consultato il 17 giugno 2020.