Proterix | |
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Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Erinaceomorpha |
Famiglia | Erinaceidae |
Sottofamiglia | Galericinae |
Genere | Proterix |
Specie | |
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Il proterice (gen. Proterix) è un piccolo mammifero estinto, appartenente agli erinaceomorfi. Visse nell'Oligocene superiore (circa 25 milioni di anni fa) e i suoi resti sono stati ritrovati in Nordamerica.
Lungo circa venti centimetri, questo animale possedeva un corpo interamente adattato alla vita sotterranea. Il corpo doveva essere simile a quello di una talpa, ed è probabile che possedesse piccoli occhi; a differenza delle talpe, però, il proterice usava la testa per aprirsi varchi sotterranei. Il cranio, infatti, era dotato di una sorta di placca rugosa, simile a quella del clamidoforo troncato, un piccolo armadillo che vive in cunicoli sotterranei. Le vertebre erano compresse e rinforzate, così da irrobustire l'intero corpo per uno stile di vita sotterraneo. L'aspetto più curioso dei fossili di questo animale, però, riguarda la completa assenza di zampe e di cinti pelvico e pettorale. Questo fatto potrebbe essere dovuto a una cattiva conservazione degli esemplari fossili finora rinvenuti, oppure all'effettiva mancanza di zampe. In questo caso, il proterice sarebbe senza dubbio uno dei mammiferi più specializzati mai vissuti.
Sulla base delle caratteristiche del cranio, è stato possibile ascrivere il proterice al gruppo degli erinaceomorfi (Erinaceomorpha), il gruppo di insettivori a cui appartengono anche i ricci. In particolare, Proterix sembrerebbe imparentato con la sottofamiglia dei galericini (Galericinae), che comprendono le gimnure o ratti lunari. Sono note due specie di questo animale: Proterix loomisi (la specie tipo, descritta da Matthew nel 1903, inizialmente sulla base di frammenti) e P. bicuspis (inizialmente attribuita all'insettivoro Apternodus).
La particolarissima morfologia di Proterix indica che questo animale viveva in tunnel sotterranei, che scavava grazie alla protuberanza sul capo e a movimenti verticali del corpo; sembra che questo animale non potesse muovere il suo corpo in senso laterale. È possibile che uno stile di vita totalmente sotterraneo abbia comportato la perdita totale degli arti, come sembrerebbe provato dai resti fossili. La costruzione del cranio ha condotto gli studiosi a ritenere che Proterix fosse in grado di esercitare un potente morso, probabilmente ai danni degli insetti e degli altri invertebrati di cui si cibava.