Uno dei suoi primi lavori, l'Annunciazione con due santi nella chiesa di San Lorenzo di Firenze, mostra chiare influenze derivate da Giovanni da Milano. Puccio è menzionato per la prima volta come pittore nel 1346 quando il suo nome è incluso nei registri dell'Arte dei Medici e Speziali, ma era già attivo da alcuni anni, dato che l'affresco danneggiato della Cappella Strozzi nella chiesa di Santa Maria Novella riportava la data del 1340. Verso la fine del anni '40 dipinse un polittico (ora smembrato) con il Matrimonio mistico di santa Caterina al centro e Santi nei pannelli laterali. Alcuni dei pannelli ancora esistenti si distinguono per l'uso sontuoso della stessa decorazione arabesca, presente anche in diverse opere tarde di Bernardo Daddi e la sua bottega ed è probabile che i due artisti abbiano collaborato regolarmente fin dal 1340.
L'elenco del opere di Puccio di Simone si è notevolmente ampliato quando nel 1959 il critico Roberto Longhi lo ha identificato con il Maestro della pala d'altare di Fabriano, l'anonimo pittore che aveva realizzato il dipinto con Sant'Antonio abate ora conservato nella Pinacoteca Civica di Fabriano e risalente al 1353.
AA. VV., Dizionario della pittura e dei pittori, diretto da Michel Laclotte con la collaborazione di Jean-Pierre Cuzin; edizione italiana diretta da Enrico Castelnuovo e Bruno Toscano, con la collaborazione di Liliana Barroero e Giovanna Sapori, vol. 1-6, Torino, Einaudi, 1989-1994, ad vocem, SBNCFI0114992.