Cerro di Gussone | |
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Quercus gussonei Bosco della Ficuzza | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Eurosidi I |
Ordine | Fagales |
Famiglia | Fagaceae |
Sottofamiglia | Quercoideae |
Genere | Quercus |
Specie | Q. gussonei |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Fagales |
Famiglia | Fagaceae |
Genere | Quercus |
Specie | Q. gussonei |
Nomenclatura binomiale | |
Quercus gussonei (Borzì) Brullo, 1984 | |
Sinonimi | |
Bas.:Quercus cerris var. gussonei |
Il cerro di Gussone (Quercus gussonei (Borzì) Brullo) è una pianta arborea appartenente alla famiglia delle Fagaceae, endemica della Sicilia.[1]
È una quercia caducifoglia molto simile a Quercus cerris, da cui si differenzia principalmente per la forma delle foglie, più ampie e con margine meno profondamente inciso, e delle ghiande, più voluminose.
Il fusto è alto sino a 25 m ed ha una corteccia suberosa di colore grigiastro, con fessure longitudinali che lasciano intravedere il sottostante felloderma rossastro.[2]
Le foglie, da oblunghe ad ellittiche, lunghe 10–18 cm, hanno un margine poco profondamente inciso, con lobi arrotondati, e sono di colore verde chiaro e lucide nella pagina superiore, grigiastre e pubescenti in quella inferiore.
I fiori maschili presentano perianzio pubescente, con 5-6 stami più lunghi del perianzio e antere ellittiche anch'esse pubescenti; quelli femminili, riuniti in gruppi di 2-7, presentano stigmi rossastri lunghi 1,2-1,8 mm.
Le ghiande, da oblunghe ad ellissoidi, lunghe 28–42 mm e con diametro di 18–23 mm, sono ricoperte per circa un terzo della loro superficie da una capsula squamosa grossolanamente emisferica.
È endemica della Sicilia, ove dà vita a fitte formazioni forestali sul versante tirrenico dei Nebrodi e nel bosco della Ficuzza, a quote comprese fra 700 e 1000 metri.
È una specie più termofila rispetto al Q. cerris. Predilige suoli sabbiosi e profondi.