Ranxerox | |
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Lingua orig. | Italiano |
Autori |
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Editore | Edizioni Tapiro Arrapato |
1ª app. | giugno 1978 |
1ª app. in | Cannibale [1] |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | Maschio |
Ranxerox è un personaggio immaginario protagonista dell'omonima serie a fumetti ideata da Stefano Tamburini che, oltre ai testi delle sceneggiature, inizialmente ne curò pure i disegni in collaborazione con Andrea Pazienza e Tanino Liberatore, lasciandoli in seguito al solo Liberatore.[2][3] La serie ha avuto un buon successo internazionale di critica e di lettori, tanto da essere tradotta e pubblicata in vari paesi tra cui negli USA sulla rivista Heavy Metal, che gli dedicò anche la copertina del numero di luglio 1983.[4].
Il personaggio venne ideato da Stefano Tamburini, autore dei testi e inizialmente anche dei disegni con la collaborazione di Andrea Pazienza e Tanino Liberatore, nel 1978. Pazienza realizzò infatti, sulla base delle bozze stilate dallo stesso Tamburini, alcune strisce delle prime storie in bianco e nero alternandosi a Liberatore, che ne divenne poi il disegnatore "ufficiale" a partire dalla fine del 1980, cioè dalla seconda incarnazione del personaggio, apparsa sulle pagine a colori di Frigidaire.
Chiamato inizialmente Rank Xerox, il personaggio si presentava come un antieroico ed amorale androide dal linguaggio turpe e sboccatissimo (spesso s'esprimeva pure in romanesco stretto) e dotato d'una forza fisica sovraumana e d'una violenza e ferocia pressoché inarrestabili ed apparentemente irrazionali, un vero e proprio "coatto sintetico" a detta del suo stesso creatore, costruito, ricavandone i materiali dai pezzi d'una fotocopiatrice Rank Xerox (un marchio realmente esistente, nato nel 1956 dalla produzione congiunta della britannica Rank e della statunitense Xerox Corporation per commercializzare fotocopiatrici in Europa) - da cui aveva preso il nome - ed altri componenti "bioelettronici" vari, da uno studente universitario di robotica, attivo politicamente in un gruppo della sinistra extraparlamentare, in una futuristica e distopica Italia con il proposito di fungere da arma di difesa contro le cariche della polizia, finendo però per divenire invece l'eterno tirapiedi d'una caustica e precoce lolita chiamata Lubna e ritrovandosi pertanto a seguirne le più spericolate avventure in una Roma tentacolare e cyberpunk.
Va da sé che tale accostamento del marchio con questo truce e trabordante personaggio non piacque però alla filiale italiana della Rank Xerox, che nel febbraio del 1980, tramite la propria équipe d'avvocati, mandò una lettera in cui intimava alla redazione del Male, dove al tempo venivano pubblicate le storie di Ranxerox, di cambiare il nome, per evitare che il loro marchio venisse dunque associato a un personaggio «le cui imprese sono un concentrato di violenza, oscenità e turpiloquio», minacciando che in caso contrario «si sarebbero visti costretti a prendere le vie legali». Tamburini rispose a quest'intimazione dell'azienda con il suo stesso personaggio, pubblicando una tavola in cui Ranxerox rispondeva: «e io me vedrò costretto a ròmpeve er culo!».[5] Da allora in poi, per acquietare la cosa, il nome venne modificato in Ranxerox.
Il personaggio è esordito nel giugno 1978 sulla rivista Cannibale. Nel 1979 apparve brevemente nella rivista Il Male. Successivamente, dopo la chiusura della testata Cannibale venne pubblicato sulla nuova rivista Frigidaire, edita dalla Primo Carnera, fino alla morte del suo creatore avvenuta nell'aprile 1986. Nel 1996 fu pubblicata in Italia, sulla rivista Selen delle Edizioni 3ntini & C, la terza parte delle storie di Ranxerox, su testi del francese Alain Chabat, che concludeva la storia lasciata interrotta dalla morte di Tamburini.
Di seguito tutte le storie di Ranxerox pubblicate, in ordine cronologico:[6]
Dal fumetto venne tratto il videogioco Ranx, pubblicato nel 1990 dalla Ubisoft per i computer Amiga, Atari ST e MS-DOS.[8]