Rent Free film perduto | |
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Il poster del film con Wallace Reid | |
Titolo originale | Rent Free |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1922 |
Durata | 51 min circa (1.420,65 metri - 5 rullii) |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,33:1 film muto |
Genere | commedia, sentimentale |
Regia | Howard Higgin |
Soggetto | Izola Forrester e Mann Page |
Sceneggiatura | Elmer Rice |
Produttore | Thompson Buchanan |
Casa di produzione | Famous Players-Lasky Corporation |
Interpreti e personaggi | |
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Rent Free è un film muto del 1922 diretto da Howard Higgin. Fu l'ultimo film di Wallace Reid.
Buell Arnister, Jr preferisce vivere poveramente ma seguendo le sue aspirazioni artistiche piuttosto che intraprendere la carriera di avvocato come pianificato da suo padre. Espropriato del suo studio, deve trovarsi un riparo sui tetti di un palazzo vicino e lì conosce Barbara Teller. Anche la ragazza vive accampata come può insieme a Justine, un'amica, dopo essere stata defraudata dalla propria eredità dalla matrigna. Durante una tempesta, i tre trovano rifugio in una stanza del palazzo che non è occupata. Buell trova nella tasca di una vestaglia, un biglietto firmato James Teller e indirizzato a suo padre dove il padre di Barbara dichiarava la sua intenzione di lasciare i suoi averi alla figlia. Buel, che ha trovato lavoro come disegnatore, fa uno schizzo del conte de Mourney, il nuovo marito della matrigna di Barbara, che lo invita a cena. La contessa fa arrestare Buell e le due ragazze, ma il giovane mostra il biglietto di Teller: il documento porta alla scoperta di un nuovo testamento che fa di Barbara l'erede di tutti i suoi beni[1].
Il film fu prodotto dalla Famous Players-Lasky Corporation.
Distribuito dalla Paramount Pictures, il film uscì nelle sale cinematografiche USA il 1º gennaio 1922. In Francia, fu distribuito il 17 agosto 1923 con il titolo La Crise du logement mentre in Finlandia uscì il 25 novembre dello stesso anno[2].
Non si conoscono copie ancora esistenti della pellicola che viene considerata presumibilmente perduta[3].