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Un filobus Van Hool in via Leopardi, 2022 | |||
Tipo | rete filoviaria urbana | ||
Stati | Italia | ||
Città | Lecce | ||
Apertura | 2012 | ||
Ultima estensione | 2014 | ||
Linee impiegate | 4 | ||
Gestore | SGM Lecce | ||
Mezzi utilizzati | vedi | ||
Lunghezza | 28 km | ||
Elettrificazione | 750 V | ||
Trasporto pubblico | |||
La rete filoviaria di Lecce è un sistema di trasporto pubblico filoviario che serve la città salentina. È composto da quattro linee.
La costruzione della rete è stata resa possibile grazie al finanziamento statale reso possibile dalla legge 26 febbraio 1992, n. 211 (Interventi nel settore dei sistemi di trasporto rapido di massa). Viene indetto un bando di gara vinto dall'ATI composta da Sirti, Van Hool NV, Imet Spa e Vossloh Kiepe Gmbh. Fu effettuato un giro inaugurale con le autorità nel 2007, tuttavia i lavori si conclusero nel 2009. Il 31 marzo 2010 viene nominato il direttore d'esercizio della rete filoviaria.[1][2] I lavori sono stati oggetto di indagine della procura [3][4].
La prima linea fu aperta all'esercizio il 12 gennaio 2012, con un ritardo di più di quattro anni sui tempi previsti.[5] Venne classificata come "linea 29"[6] ed esercita con una frequenza antimeridiana di 16 minuti e pomeridiana di 24 minuti.[7]
Il 2 febbraio 2013 venne attivata la linea circolare (numerazione 30 e 31) con una frequenza di 40 minuti.[8]
Dal 15 giugno 2014 venne attivata anche la linea 27, che collega il City Terminal all'Ecotekne, il polo scientifico dell'Università del Salento. La sua frequenza varia tra i 20 e i 60 minuti.[9] Poiché la parte periferica del tracciato (da Via Monteroni all'Ecotekne) non è provvisto di linea aerea, i filobus sono costretti a marciare con l'alimentazione diesel tradizionale, penalizzando i tempi di percorrenza.
Dal 2014 al 2021 la rete era composta dalle seguenti linee:
L'ambizioso progetto delle filovie leccesi non ha ottenuto riscontri positivi. Fin dai tempi della sua costruzione, l'infrastruttura filoviaria è sempre stata molto contestata dai cittadini : per gli elevati costi di realizzazione e manutenzione, per l'inefficienza tecnica, per l'ingombrante presenza dei cavi della linea aerea nelle strade del centro. Inoltre, differenza di altre città italiane dotate di questa infrastruttura, a Lecce l'affluenza sulle linee filoviarie è piuttosto scarsa (650 passeggeri al giorno sui 3000 previsti).
Nel 2017, dopo anni di amministrazioni di centrodestra, venne eletto sindaco Carlo Salvemini, esponente del Partito Democratico, con un programma che prevedeva lo smantellamento della rete filoviaria, considerata sovradimensionata per le esigenze della città e quindi economicamente insostenibile.
Nell'agosto del 2017 venne annunciato il prossimo avvio di una trattativa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per decidere i costi e i tempi dello smantellamento della linea aerea.[10] Essendo in corso un mutuo fino al 2035, l'operazione Lecce senza filobus venne rapidamente archiviata[11].
Scartata l'ipotesi della totale soppressione, dal 2019 la situazione è invece mutata in favore del filobus. Considerando le nuove politiche sull'abbattimento delle emissioni di CO2 e quindi l'allargamento progressivo delle aree ZTL nel centro storico, si rende necessario potenziare il trasporto pubblico. L'amministrazione Salvemini varò un nuovo progetto di "revisione" (anziché dimissione) delle filovie leccesi, che prevedeva un parziale smantellamento della rete (in particolare la linea periferica 27 dove il bifilare è discontinuo) ed il mantenimento di una sola linea, quella circolare attorno al centro (unificando le attuali linee 30 e 31), per formare un "anello" filoviario monodirezionale, con frequenze raddoppiate, combinato a nuove autolinee radiali in modo da servire in modo capillare i comuni al di fuori della cerchia cittadina e rispondere in modo più efficiente alle esigenze degli utenti.[12]
Il processo di revisione, più volte aggiornato, è stato compiuto ed entrato in vigore il 12 giugno 2022.[13] L'intera rete del trasporto pubblico è stata completamente ristrutturata e razionalizzata, passando da un'estensione di 327 Km a 244 Km, con 300 fermate.
Con la riorganizzazione della rete, le linee filoviarie in esercizio hanno assunto una nuova codifica e sono così suddivise:
La revisione ha permesso di aumentare la frequenza delle singole linee (15 minuti nelle ore di punta, 30 minuti nelle fasce orarie di "morbida") rendendo la rete più efficiente ed attrattiva.
Nel prossimo futuro, è prevista l'introduzione dei nuovi mezzi filoviari IMC, in grado di marciare grazie alle batterie ricaricate in linea, che garantiranno l'esercizio in elettrico con 10 km di autonomia anche quando staccati dalla linea aerea, fattore utilissimo sulla linea S13.
€ 22 029 965, così suddivisi:
Dodici Van Hool A330T bimodali, lunghi 12 metri, con motore diesel euro 4[2] . Tre di questi sono stati ceduti nel 2016 dalla rete filoviaria di Bari, attualmente dismessa.
La livrea dei mezzi per la città salentina è l'azzurro.